Passera e Gas Natural forzano da Bruxelles il rigassificatore che Trieste rifiuta
Su segnalazione di fonti istituzionali slovene allarmate ci sono giunte ieri sera (18.3) notizia e prove di un nuovo tentativo surrettizio del Ministero dello Sviluppo Economico italiano (ministro Corrado Passera) di imporre alla città ed al porto di Trieste (Zaule) un rigassificatore della discussa multinazionale Gas Natural Fenosa, che esercita da tempo pressioni abnormi per ottenerlo nonostante le opposizioni locali ed internazionali.
L’impianto viene infatti rifiutato da tutte le autorità e dall’opinione pubblica locali, dal Ministero dell’Ambiente italiano (ministro Clini) e dalla confinante Repubblica di Slovenia perché recherebbe gravissimi danni ambientali, economici e rischi di incidente e terrorismo, alle città ed ai porti di Trieste e di Koper-Capodistria, ambedue di primario interesse europeo.
Il Porto di Trieste è inoltre porto franco internazionale sotto garanzia delle Nazioni Unite, ed il rigassificatore vi paralizzerebbe anche l’adiacente terminal petrolifero SIOT dellaTAL, l’oleodotto transalpino che rifornisce Austria, Germania Repubblica Ceca.
Il tentativo di forzatura ora emerso consiste nel bypassare le opposizioni facendo inserire egualmente il rigassificatore tra le infrastrutture energetiche europee prioritarie, per il 2020 ed oltre, del “Piano per una rete energetica europea integrata” in corso di elaborazione a Bruxelles. Il piano viene elaborato da funzionari europei per gruppi regionali di Stati, in questo caso Italia, Slovenia, Croazia, Austria, Ungheria, e le infrastrutture proposte devono ottenere appoggio dai rappresentanti di almeno due Paesi interessati.
Il tentativo di forzatura su Trieste risulta attuato dal Ministero retto da Passera e svolto attraverso una sua funzionaria nella rappresentanza italiana, Paola Arbia, dirigente della Divisione II Relazioni comunitarie e mercato interno dell’energia della Direzione Generale per la sicurezza dell’approvvigionamento e le infrastrutture energetiche.
La forzatura risulta inoltre sostenuta con intense attività di lobbying svolte a Bruxelles da rappresentanti della stessa multinazionale interessata Gas Natural Fenosa, e sorprendentemente appoggiata da membri della rappresentanza austriaca.
A comprova dell’operazione qui come primo allegato le comunicazioni inerenti di Paola Arbia alla funzionaria ungherese della Commissione Europea Monika Zsigri e ad altri referenti istituzionali e privati. Come secondo allegato trovate una scheda di chiarimento dei ruoli istituzionali di Arbia e Zsigri.
ALLEGATI:
1. Comunicazioni tra Paola Arbia alla funzionaria ungherese della Commissione Europea Monika Zsigri
2. Scheda di chiarimento dei ruoli istituzionali di Arbia e Zsigri
© 19 Marzo 2013