La Voce di Trieste

Manifestazione Wwf sulla spiaggia di Grado

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Giovedì 8 dicembre l’associazione inscenerà un pranzo in acqua

Un tavolo apparecchiato, delle sedie, alcune persone impegnate a mangiare e conversare: una scena che potrebbe essere di ordinaria quotidianità se non fosse che tavoli, sedie e desinanti avranno i piedi immersi nell’acqua. È il modo provocatorio con cui il WWF regionale (www.wwf.it/client/regionali.aspx?root=1105&content=0) ha deciso di attirare è l’attenzione sui temi dei cambiamenti climatici di cui si sta parlando in questi giorni alla Conferenza sul clima a Durban, in Sudafrica. Fenomeni che, pur di livello globale, riversano i loro effetti nefasti anche a livello locale: nella nostra regione, in particolare è noto agli esperti che le prime località a fare le spese dell’innalzamento del livello del mare e dell’erosione costiera, provocata anche dal prelievo irrazionale di inerti, saranno, e sono già, la penisola di Lignano, l’isola di Grado, e più a est Monfalcone, e per effetto del solo innalzamento del livello del mare anche l’urbanizzato tratto fra Trieste e Muggia.

Ed è proprio sulla spiaggia di Grado che l’associazione del Panda ha deciso di organizzare per giovedì 8 dicembre, dalle 11.00, una manifestazione di sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questi temi, inscenando appunto un pranzo in acqua, simile a quello organizzato a Durban da un gruppo di ecologisti locali. «Il riscaldamento globale in Italia è ancora percepito come distante – fa notare l’associazione – ma le conseguenze le stiamo iniziando a subire già a casa nostra: basti pensare all’innalzamento delle acque sulle nostre coste, calcolato, rispetto all’inizio del 1900, nell’ordine di 17 centimetri. Continuando ad immettere CO2 in atmosfera senza controllo, vi sarà un ulteriore incremento della temperatura terrestre, che comporterà la dilatazione termica dell’acqua degli oceani e soprattutto lo scioglimento delle calotte polari. Questo potrebbe far salire il livello dei mari da alcuni decimetri a vari metri, nelle ipotesi più gravi».

Ma l’intento del WWF è anche quello di porre l’attenzione su un secondo tema, quello dell’erosione costiera, che è diretta conseguenza dei continui e irrazionali – cioè privi di valutazione scientifica – prelievi di inerti dai corsi d’acqua, in particolare dal Tagliamento, dal Torre, dall’Isonzo, dal Cellina e dal Meduna. Il limite delle spiagge, infatti, è in costante equilibrio fra quello che viene movimentato dal mare e quanto viene apportato dai corsi d’acqua: se non c’è sufficiente apporto di sedimenti sulla costa perché ghiaie e sabbie vengono prelevate dagli alvei a centinaia di migliaia di metri cubi, in base alle esigenze dei cavatori ma non in base alle reali disponibilità naturali, ecco che l’effetto è la scomparsa dei litorali. «Se l’equilibrio naturale non sarà garantito e si preleveranno ancora milioni di metri cubi che sarebbero stati destinati a formare le spiagge, per realizzare le grandi opere (TAV, superstrade ecc.) –  conclude il WWF -, a nulla serviranno interventi faraonici e costosissimi di protezione o di apporto artificiale di sabbia”.

 

L’appuntamento, dunque, è per le 11.00 di giovedì 8 dicembre sulla spiaggia davanti a via Milano, a Grado vecchia.

© 7 Dicembre 2011

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