I Pipistrelli, piccoli amici sconosciuti e utilissimi
di MZaulovic
Le bat box, un rifugio per quelli che frequentano gli ambienti urbanizzati
Per troppo tempo i pipistrelli sono stati usati come cornice a situazioni dove regnava la paura, vedi i film o i libri dell’horror o la festa di Hallooween, sulla traccia di vecchie superstizioni assurde per cui venivano sottoposti anche a pesercuzioni crudeli. Si credeva che fossero dei topi volanti (invece hanno musetti che assomigliano a cagnolini), e persino che si attaccassero ai capelli o succhiassero latte o sangue. Che sciocchezze! Iniziamo a conoscere chi sono veramente queste creature, le loro caratteristiche, le loro capacità e quanto in realtà devono essere rispettate.
Ogni giorno, al calare del sole, nelle campagne, nelle città, la maggior parte degli uccelli cessa la propria attività e si ritira tra i cespugli o tra gli alberi per riposare e passare la notte. A quel punto il loro posto viene ceduto da altre creature alate e volanti: i Pipistrelli. Ma chi sono? Sono i Chirotteri, detti così perché le ali sono uno sviluppo a membrana delle ‘mani’, e costituiscono uno dei gruppi più specializzati tra i Mammiferi: nel corso della loro evoluzione hanno sviluppato infatti sia la capacità di volare, sia adattamenti alla vita notturna. La strategia adottata per vivere nell’oscurità è quella del radar: questi animali infatti durante il volo emettono continuamente ultrasuoni che infrangendosi contro gli oggetti producono una eco: riascoltando questi echi con organi appositi nelle grandi orecchie e sul naso, essi riescono a localizzare anche nel buio più assoluto sia gli ostacoli che le prede da catturare, pure minuscole come un moscerino.
Fortunatamente negli ultimi anni si è diffusa una sempre maggiore conoscenza e consapevolezza dell’importanza dei pipistrelli, sia come significativo elemento della biodiversità che come rilevante componente per il mantenimento di un corretto equilibrio ecologico. Le specie di pipistrelli note nel mondo sono oltre 1100, una quarantina delle quali abitano queste regioni d’Europa, 34 e la penisola italiana, e sono tutte insettivore e di dimensioni medio-piccole.
Tra quelle numerosissime dei climi tropicali ve ne sono invece alcune di grandi dimensioni che mangiano frutta, altre piccolissime che si nutrono di nettare dei fiori come i colibrì. I ‘vampiri’ tanto favoleggiati si limitano ad essere tre piccole specie esclusive del Centro- e Sudamerica che bevono gocce di sangue di animali (per lo più pecore e mucche addormentate) e non dell’uomo.
In Italia i pipistrelli sono, come in Slovenia, Croazia, Austria, ecc. tutti specie protette anche in esecuzione delle norme europee della Direttiva Habitat (92/43/CEE), recepita in Italia mediante il DPR 357/97. Metà delle 34 specie presenti in Italia (circa 1/3 delle specie di mammiferi della penisola) è classificata come “minacciata” nell’ambito della LISTA ROSSA Nazionale dei Mammiferi, mentre cinque sono a “rischio di minaccia”.
Come poter contribuire alla tutela di questi piccoli amici? Ad esempio acquistando una bat box e sistemandola secondo le istruzioni in posizione adeguata. Le bat box solo piccole casette di legno, di diversi modelli già pronti o fai-da-te, da utilizzare per offrire nuovi rifugi a questi efficienti predatori di insetti. Le bat box sono studiate per attrarre proprio i pipistrelli che frequentano gli ambienti urbanizzati, e possono essere appese alla parete esterna della casa, meglio se al riparo sotto la grondaia del tetto. Si vedano quelle messe a punto dagli zoologi del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, come risultato di studi ed esperienze dirette condotte in questi ultimi anni.
Sono state studiate per favorire le specie di pipistrelli più frequenti negli ambienti urbani e suburbani, ed opportunamente progettate perché possano offrire ai pipistrelli un rifugio al sicuro dai predatori e dai competitori, dove la temperatura possa stratificarsi per offrire agli animali la possibilità di scegliere il microclima ottimale, con l’aggiunta di un sistema di ventilazione che limiti il disagio nelle giornate più calde. Occorre però sapere che sono sempre i pipistrelli a scegliere il loro rifugio, e non è proprio possibile trasferirli forzatamente nelle bat box! Anzi, la legge che li protegge rigidamente e vieta anche di manipolarli, se non dietro rilascio di specifici permessi accordati solo per motivi di studio.
Spesso capita che in città o nelle campagne piccole colonie di pipistrelli utilizzino delle vecchie case abbandonate o dei solai o grandi alberi cavi (alcune specie che gradiscono più umidità preferiscono le grotte) come luogo sicuro dove far nascere e allevare i propri piccoli. Ma non sempre questo gli è possibile. Le bat box, che hanno un costo di circa 25 euro, sono dunque davvero preziose. Se trovate un pipistrello in difficoltà, è bene, come per altri animali selvatici delicati con esigenze e modi di vita molto particolari, proteggerlo senza manipolarlo ed avvisarne l’ENPA (www.enpa-trieste.it) (040 910 600). Le cure per tenerlo in vita e poterli poi rilasciare in libertà richiedono infatti cognizioni specifiche.
© 10 Ottobre 2011