La Voce di Trieste

Pago: a cavallo di una moto

Solitudine ristoratrice a Pago tra maggio e giugno.

Viaggio panoramico su due ruote, sole, buon formaggio e la tranquillità del mare della Croazia.

Quando vai a Pago, lo stupore inizia prima di arrivare sull’isola, perché la strada per raggiungerla, una volta usciti dall’autostrada e presa la direzione Karlobag, è un lungo serpente con vista panoramica sul mare e sulle isole croate: prima il ponte che unisce Veglia alla terra ferma, poi Lussino e tutte quelle piccole isolette che spuntano qua e là.

Ci vogliono circa 4 ore per raggiungere Pago, a meno che non ci sia la “solita” coda lunghissima degli esodi estivi. Ecco perché maggio e giugno sono i periodi migliori per evitare lunghe attese ed ecco perché le due ruote sono il mezzo da privilegiare: per chi guida la strada piena di curve è una soddisfazione, per il passeggero la vista non ha pari.

All’isola si accede via mare con un tratto di traghetto (il mezzo parte ogni ora ed il breve “viaggio” ha una durata di circa 10 minuti) e, una volta raggiunta la terra ferma, il panorama appare veramente è lunare: non ci sono alberi né piante, nemmeno un cespuglio, solo nuda roccia. A creste. Bianca. Sembra impossibile pensare che al di là delle colline rocciose che vi si parano davanti ci possa essere del verde, agricoltura, olivi, allevamenti di pecore e splendide insenature. Ma è così: una volta superate le prime curve, sulla strada che porta all’interno e dall’altra parte dell’isola per raggiungere la città di Pago o Lun, il punto più a nord, mano a mano il paesaggio si colora di chiazze erbose, poi spuntano gli alberi e, dietro i muretti a secco, greggi di pecore che si nutrono strappando i radi fili d’erba che fanno capolino tra una roccia e l’altra. Infine si avvistano di nuovo il mare e le spiagge di sassi, o gli scogli bianchi a picco sul mare, ottimi “pannelli riflettenti” per un’abbronzatura perfetta.

L’isola è frequentatissima dai motociclisti ed è una tradizione ormai, per i centauri triestini, raggiungerla per Pasqua, nel ponte di fine aprile o i primi di giugno; le strade, apprezzate soprattutto dagli enduristi, sono ancora piuttosto dissestale: quelle principali, seppur asfaltate di recente, sono piene di buche e molto spesso coperte di ciottoli, mentre quasi tutte quelle secondarie sono sterrate, però percorribili con la macchina o con una moto adatta.

L’unico grande albergo a cinque stelle sull’isola è l’Hotel Luna, ma, se mi consentite il consiglio, vale la pena di optare per una delle tante sistemazioni in case private, che in molti casi offrono la prima colazione o la mezza pensione: il pesce è venduto nei porticcioli dai pescatori di prima mattina e perciò facilmente lo troverete sulle tavole fresco e ben cucinato.

Chi sceglie l’isola di Pago, infatti, lo fa per godersi la pace che questa gli regala, per rallentare il ritmo e magari perdersi anche solo a guardare le pecore al pascolo con una musica speciale di sottofondo, quella delle onde del mare che si infrangono sulle rocce. Se apprezzate le atmosfere familiari, a Lun potrete dormire in una stanza o in uno dei nuovissimi appartamenti di Ivica . Sono tutti a un passo dal mare e la cucina è ottima: quello che c’è c’è – per così dire – ma le verdure sono raccolte nell’orto qualche minuto prima di cena, il pesce – di solito pescato solo qualche ora prima – è cucinato a regola d’arte da Ivica e dalla sua famiglia, il vino buono e la genuina simpatia del vostro ospite, servite insieme al pasto, vi renderà allegri. Solo se siete temerari provate la grappa bianca fatta in casa.

Infine, avrete sicuramente modo di gustare l’olio d’oliva dall’aroma deciso (simile a quello che si consuma in Grecia), il pesce alla griglia e gli scampi alla buzara, l’agnello, l’ottimo prosciutto crudo, oggi prodotto quasi esclusivamente nella parte meridionale (a Dinjiska e Vlasici), o il miele alla salvia, ricercato per le sue qualità medicinali. La specialità più nota dell’isola, pluripremiata nelle kermesse gastronomiche di tutto il mondo, è il formaggio ottenuto dal latte intero delle pecore che pascolano sui pendii rocciosi esposti alla bora. Sono proprio l’alta salinità dell’aria e le erbe aromatiche a conferire al pecorino locale quel sapore particolare e riconoscibile.

INDICAZIONI DI VIAGGIO

Distanza da Trieste: 220 chilometri.

Superficie dell’isola: 285 chilometri quadrati.

Le strade. Spesso sterrate, interrotte dal passaggio delle pecore o coperte di ghiaia.

Cambio: 1 euro equivale a 7,4 kune circa (il pagamento in euro è solitamente accettato ovunque sull’isola).

Pernottamento “domacio”: Ivica Sanko: pansion.sanko@inet.hr, 0038553665032/0038598714302.

Per tutte le informazioni: www.pag-tourism.hr (sito ufficiale in italiano).

© 6 Maggio 2011

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