La Voce di Trieste

Umberto Orsini e Franco Branciaroli al Rossetti con “Pour un oui ou pour un non”

«Abbiamo 252 anni in tre e francamente non ci aspettavamo un successo simile», scherzavano Umberto Orsini, Franco Branciaroli e Pier Luigi Pizzi, poco prima di trionfare al Piccolo Teatro di Milano a inizio anno. «In Italia gli spettacoli sulla parola reggono difficilmente – ha spiegato Umberto Orsini – Il valore della parola è importantissimo, e dette da noi fanno intuire mondi diversi attraverso i nostri corpi che portano la nostra età e il nostro passato. È una commedia leggera basata sulle parole e sulle intonazioni, ma lentamente abbiamo capito la profondità di questo lavoro. Abbiamo capito che la commedia, scritta per due cinquantenni, fatta da noi avrebbe assunto un significato più profondo perché il rimproverarci una vecchia sciocchezza alla fine della vita, fa riflettere il pubblico». In realtà il successo è naturale, doveroso, per artisti che – attraverso le loro vite e la loro creatività – hanno scritto pagine fondamentali della storia del teatro recente e che ora riservano al pubblico un lavoro “a tre”, raffinatissimo. Due manipolatori della parola – Orsini e Branciaroli, di cui gli appassionati di teatro conoscono le prove ineccepibili nei classici più amati come pure in importanti sperimentazioni – e un regista, Pizzi, che è anche scenografo, costumista, capace di regalare creatività e sapiente competenza al teatro di prosa, come al cinema o al mondo della lirica internazionale. Ad unirli ora è – oltre alla comune, inesauribile passione per il palcoscenico – un testo intrigante e misterioso di Nathalie Serraute, Pour un oui ou pour un non. La commedia inscena l’incontro fra due amici che si ritrovano dopo un lungo distacco, avvenuto apparentemente senza una vera ragione. Dialogando e interrogandosi sui possibili motivi dell’allontanamento, comprendono che a dividerli sono stati un silenzio e un’intonazione, incastrati malamente all’interno di una frase. Sono spesso ambigui i silenzi, le pause, gli accenti che vestono un dialogo: non è affatto certo che chi li pronuncia li intenda così come l’uditore li percepisce. Si ammantano facilmente di significati multipli, si deformano e variano a seconda di emozioni soggettive e situazioni non sempre prevedibili. Ecco allora chiarirsi il senso del titolo, traducibile letteralmente come “Per un sì o per un no” ma che nell’uso francese va a rappresentare l’inezia che può cambiare o rovinare tutto, l’apparente nonnulla che deflagrerà in lacerazioni imprevedibili. Lo spettacolo replica alla Sala Assicurazioni Generali alle ore 20.30 dal 5 al 7 maggio e domenica 8 maggio alle ore 16. Per biglietti e prenotazioni si suggerisce di rivolgersi alla Biglietteria del Politeama Rossetti agli altri consueti punti vendita, o via internet sul sito www.ilrossetti.it. L’ingresso in sala sarà consentito con mascherina Ffp2. Informazioni anche al numero del Teatro 040.3593511. Fotografia di Amati Bacciardi

© 4 Maggio 2022

Galleria fotografica

La locandina

Sfoglia online l’edizione cartacea

Accedi | Designed by Picchio Productions
Copyright © 2012 La Voce di Trieste. Tutti i diritti riservati
Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Trieste - n.1232, 18.1.2011
Pubblicato dall'Associazione Culturale ALI "Associazione Libera Informazione" TRIESTE C.F. 90130590327 - P.I. 01198220327
Direttore Responsabile: Paolo G. Parovel
34121 Trieste, Piazza della Borsa 7 c/o Trieste Libera
La riproduzione di ogni articolo è consentita solo riportando la dicitura "Tratto da La Voce di Trieste"