La Voce di Trieste

“L’ultima eredità” al Teatro dei Fabbri

La storia di un uomo impegnato in un doppio viaggio, geografico ed emotivo, per dare l’ultimo saluto al proprio padre, le cui condizioni di salute sono precipitate: di questo racconta L’ultima eredità di e con Oscar De Summa, in scena al Teatro dei Fabbri dal 17 al 19 novembre alle ore 20.30 per la rassegna di teatro contemporaneo AiFAbbri2 del Teatro La Contrada. De Summa, premiato attore, regista e drammaturgo, parte dal suo vissuto reale per rielaborare un tema diventato drammaticamente collettivo durante la pandemia: l’importanza di salutare i propri cari prima della loro scomparsa. Come nel suo stile, però, l’autore non rinuncia ad applicare a una materia tanto seria un tono ironico, anche comico in certi passaggi. «Comico e tragico, del resto, abitano la stessa via», dice De Summa. «L’idea di questo testo viene da un’esperienza personale, il mio viaggio da Bologna, dove vivo, a Brindisi per dare l’ultimo saluto a mio padre», spiega l’autore. «Non credevo di poterla rendere pubblica, ma poi durante la pandemia sono rimasto colpito dalla visione del trasporto delle bare sui carri militari e mi è venuta voglia di mettere a disposizione la mia esperienza, la possibilità di salutare mio papà che moriva, anche per chi non lo ha potuto fare» Ma quello del protagonista de L’ultima eredità è anche un viaggio ripercorre tutta la vita. Il percorso di ritorno verso i luoghi dell’infanzia e dell’adolescenza è anche il percorso di ritorno verso quell’infanzia e quell’adolescenza da cui credeva di aver preso distanza, da cui era fuggito e non credeva sarebbe mai ritornato. Una volta arrivato a destinazione trova il padre nel letto, addormentato, in piena notte. Giusto il tempo di un ultimo saluto, di un’ultima raccomandazione, la più importante, quella che resta nel tempo come segno di ciò che è stato. Ma anche un ringraziamento che porta con sé la consapevolezza che il padre sarà sempre, nonostante tutto, una sua fonte di insegnamento. Da qui l’ultima eredità: con l’arrivo della morte, la riscoperta del valore della vita. «Quando torniamo in famiglia, anche se abbiamo vissuto lontani e siamo cambiati, torniamo ad avere quel ruolo che ci hanno attribuito, come se non riuscissimo mai ad uscire dalla gabbia famigliare. Quando c’è una morte in famiglia, invece, si diventa finalmente adulti». Biglietti in vendita presso la biglietteria del Teatro (Via del Ghirlandaio, 12 • tel. 040.390613/948471), presso TicketPoint (Corso Italia, 6/c • tel. 040.3498276), al Teatro dei Fabbri (Via dei Fabbri, 2/A) da un’ora prima dello spettacolo, sulla App gratuita della Contrada e on line sui siti contrada.it e vivaticket.it.

© 14 Novembre 2022

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