La Voce di Trieste

Le favole eterne di La Fontaine

Sono uno degli esempi più interessanti e alti della letteratura morale e sociale di tutti i tempi, spesso erroneamente classificate come “per bambini”. Stiamo parlando della favole: capaci di insegnare, di trasmettere valori e comportamenti e di far riflettere, hanno da sempre intrattenuto gli uomini fin dai tempi dell’antica Grecia e dei grandi imperi dell’Asia. Uno dei suoi maggior cultori fu Jean de La Fontaine, scrittore e poeta francese vissuto nel 1600 che donò al mondo uno dei libri più importanti e di successo di sempre, Favole scelte messe in versi da La Fontaine. Grazie all’editore Marsilio il volume torna ora nelle librerie in una nuova traduzione completa con testo a fronte: curato da Luca Pietrromarchi, Favole. Libri I-VI restituisce così questi piccoli gioielli in tutta la loro autentica poetica permettendo a quei pochi che ancora non le conoscessero di assaporare e gustare al meglio le favole scelte di La Fontaine. Pescando a piene mani nello scrigno del sapere antico, infatti, lo scrittore francese restituì fama ad alcuni dei più importanti autori di favole del passato, come Esopo e Fedro, riadattando a volte il contenuto originale. Come scrive infatti il curatore, “il libro più celebre della letteratura francese, il libro della scuola, della memoria, della citazione sempre pertinente, non è di chi le ha scritte”. La Fontaine ebbe quindi il merito di saper prendere un sapere secolare e riproporlo adeguatamente al grande pubblico che si innamorò presto di quelle storie che, attraverso piccoli esempi e brevi narrazione, ci aprono la porta verso quella “saggezza superiore” che da sempre accompagna l’uomo. Insegnamenti semplici, come quello famosa della cicala e della formica o quello del pastore e il mare (“un soldo, quando è messo al sicuro, vale più di cinque mesi di speranza”) che dovrebbero guidare l’esistenza umana basandosi su ciò che spesso potremmo definire “buon senso” ma che, purtroppo, sempre più raramente viene ascoltato e messo in pratica. La necessità di libertà de Il lupo e il cane, la candida vendetta de La volpe e la cicogna, la misera fine de Il corvo con le piume del pavone: nelle 124 favole che La Fontaine scelse per la sua prima raccolta sono molti gli esempi che rimasero nel tempo entrando di diritto nell’immaginario collettivo come racconti da tramandare e da insegnare. Una saggezza semplice, ma efficace che grazie a Luca Pietrromarchi e all’editore Marsilio è ora possibile leggere in una splendida ed elegante edizione.

© 11 Gennaio 2018

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