La Voce di Trieste

Mostra “I papier collé” di Maria Grazia Lazzari

Sabato 11 giugno alle 18.00 verrà inaugura alla Galleria Rettori Tribbio di Trieste (piazza Vecchia 6) la mostra intitolata I papier collé di Maria Grazia Lazzari, che sarà introdotta dall’architetto Marianna Accerboni. La rassegna propone più di una sessantina di opere realizzate a collage negli ultimi cinque anni, in cui, da acuta osservatrice e spiritosa interprete del reale, l’autrice adotta il modernissimo medium del riciclo per raccontare un’esperienza di vita al femminile. Per desiderio dell’artista tre dipinti contrassegnati dal bollino rosso verranno sorteggiati il giorno giovedì 23 giugno alle ore 18.30 tra tutti coloro che avranno la curiosità di assegnare un titolo alle opere stesse. “Il novecento, in Arte, ha significato soprattutto libertà e innovazione. Da Braque a Picasso – scrive Accerboni – fino al taglio di Fontana e alle esperienze a lui successive, ogni tecnica, linguaggio e stile è stato ammesso tra i media che veicolano il verbo artistico. È così che si palesa, a poco a poco, la brillante creatività di Maria Grazia Lazzari, figlia d’arte, adepta per motivi professionali della precisione ma, proprio per questo, istintivamente attratta dal libero agire. Ed è così che nasce la necessità di svelare i molteplici aspetti della vita – e anche i sentimenti – attraverso un collage di emozioni, tenacemente e accuratamente ritagliate dalle pagine di riviste e quotidiani. A formare un caleidoscopio colorato, per raccontare il mondo, soprattutto al femminile. Ed è qui che, pur nella libertà del comporre, ritorna nell’autrice l’esigenza della precisione: dettagli in libertà, liberamente sì, ma attentamente accostati secondo parametri armonici intensi, però fantasticamente ordinati. Le storie raccontate da Maria Grazia sono tante: vicende d’amore e misteri della mente e dei sentimenti, lati oscuri o celestiali della nostra personalità di esseri umani, sospesi fra cielo e terra, fra desiderio, sogno e realtà. Intrisi di un sottile erotismo, che trabocca qui e là tra queste immagini irreali, che sfondano e travalicano la realtà, interpretando anche sentimenti e situazioni estreme quali la follia, il terrore, il pericolo. Molto spesso espresse con un pizzico d’ironia, come sottilmente ironico si palesa anche il surrealismo di André Breton, padre e teorico del movimento, quando Nadja, eroina del suo romanzo autobiografico, personaggio-tentazione e negazione stessa del concetto di realtà, cammina sulla neve senza lasciare tracce. I collage o papier collé, tecnica ludica antichissima, rivisitata dalle avanguardie del primo novecento e principalmente da esponenti del Cubismo, come in particolare dal 1912 Braque e Picasso, sono giunti fino a noi attraverso l’esperienza di Bauhaus, Futurismo, Dada, Astrattismo, Arte povera e New Dada, del Nouveau realisme e della Pop art, specialmente con i combines di Rauschenberg, tutti illustri predecessori o coevi delle Carte Costruite negli anni sessanta da Enrico Accatino. Secondo molti il primo in assoluto a trasformare questa tecnica in una forma d’arte e a presentarla al pubblico fu John Heratfield: «Quando Heartfield ed io inventammo il fotomontaggio, nel mio studio, alle cinque di una mattinata di maggio nel 1916” ricorda il pittore tedesco George Grosz “nessuno dei due aveva idea delle sue enormi potenzialità… Come spesso succede nella vita eravamo inciampati in un filone d’oro senza nemmeno accorgercene”. La mostra sarà visitabile fino al 24 giugno con il seguente orario: feriali 10 · 12.30 e 17 · 19.30 / festivi 10 · 12 / venerdì 10 · 12.30 / lunedì chiuso.

© 8 Giugno 2016

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