La Voce di Trieste

Debutto al Verdi per Il M° Karen Durgaryan

Con il concerto sinfonico in programma venerdì 20 marzo alle ore 20,30  replicato  sabato 21 marzo alle ore 18.00 si chiude la stagione sinfonica 2014-15  del Teatro Verdi di Trieste. Il concerto si apre con il Concerto in re maggiore di Ermanno Wolf-Ferrari, scritto dal compositore nella tonalità dei grandi concerti per violino e orchestra nel 1943. Fu dedicato alla violinista prodigio Guila Bustabo “in segno di profonda gratitudine e ammirazione per la sua arte superba”, come è scritto sulla partitura. La Bustabo, di padre originario della Sicilia e di madre cecoslovacca, fu allieva di Persinger e di Hubay, aveva strabiliato sin da piccola per le sue doti violinistiche. Anche tramite Fritz Kreisler e Toscanini ebbe in affidamento un bellissimo “Guarneri del Gesù” 1736, ora di proprietà della Nippon Music Foundation. Dagli Anni Trenta si esibì con grande successo in tutti i continenti e durante la Seconda Guerra mondiale suonò regolarmente con le principali orchestre tedesche ed europee. Il suo nome è legato come concertista alle magnifiche esecuzioni dei Concerti di Bruch, Beethoven, Dvořák, Paganini e a questo Concerto dedicatole da Ermanno  Wolf-Ferrari, che essa eseguì in prima mondiale il 7 gennaio 1944, sotto la direzione di Oswald Kabasta. Nei movimenti del Concerto di Wolf-Ferrari, Fantasia, Romanza, Improvviso e Rondò finale, il violino conduce la linea melodica, di stile più affine ai concerti del secolo precedente, che non a quelli contemporanei. Alla tessitura della parte del violino la dedicataria Bustabo partecipò attivamente cosicchè si può ben definire coautrice, e non solo della parte riservata alla difficile cadenza del terzo, lungo movimento. Tra le ultime composizioni del Maestro, il Concerto è a tutti gli effetti un capolavoro. Il legame tra il vecchio Wolf-Ferrari, ormai negli anni del tramonto, e la affascinante violinista nel pieno della giovinezza, incontro non solo artistico, doveva però finire ancor prima della morte del compositore, anche se da esso è nata questa magnifica composizione per violino e orchestra. Il concerto è  una prima esecuzione assoluta per il “Verdi” di Trieste. Allo strumento solista si esibirà la violinista Francesca Dego, che il pubblico del Verdi ha applaudito nella passata stagione nell’esecuzione del Concerto per violino di Caikovsky. Considerata da Salvatore Accardo “un talento assoluto”, Francesca Dego suona il violino dall’età di cinque anni e all’età di 24 ha già inciso per la Deutsche Grammofon i 24 Capricci di Paganini a cui seguirà l’integrale delle Sonate per violino e piano di Beethoven. Francesca  Dego ha ormai al suo attivo esibizioni in tutto il mondo con le Orchestre e i direttori più rinomati. E’ stata nella cronaca di tutta la stampa nazionale in occasione della Giornata della Memoria durante la quale, anche qiuest’anno, si è esibita suonando uno degli strumenti trovati nei lager nazisti e in ricordo dei suoi 46 parenti uccisi nella Shoah.

Sergej Rachmaninov

La seconda parte del concerto vedrà la esecuzione della Seconda Sinfonia delle tre in totale di Sergej Rachmaninov., risalenti rispettivamente al 1895, 1907 e 1936. Le prime due sono lavori che risalgono agli anni russi del compositore. La terza fu composta negli Stati Uniti dove il compositore si era stabilito definitivamente nel 1918. Eseguita per la prima volta a San Pietroburgo l’8 febbraio 1908 sotto la direzione dell’autore, la Sinfonia n. 2 in Mi minore op. 27 fu in gran parte scritta a Dresda. Il caloroso successo incontrato da questa Sinfonia aprì una nuova stagione, la più creativa, frutto di un rinnovato entusiasmo che nel decennio 1901/11 porterà Rachmaninov a realizzare alcune delle sue opere più riuscite.  Questa partitura infatti, che si richiama agli ideali espressivi del post-romanticismo, si inserisce in modo autorevole in una tradizione lunga e illustre. Esempio ne sono Caikovskij e Rimskij- Korsakov;  la partitura infatti – che si articola nei quattro movimenti classici, con un tempo lento in terza posizione – si ispira al sinfonismo di Caikovskij nell’adesione al principio di una interna evoluzione, basata sulle trasformazioni di un tema di base, una sorta di “motto”. Opera di vaste dimensioni, questa seconda sinfonia è infatti concepita secondo i principi della forma “ciclica”. Lo spirito  epico e narrativo che la contraddistingue  ha suggerito ai musicologi i nomi di Borodin e di Sibelius. Il primo movimento (Largo-Allegro moderato), una melodia di sette note, tratta forse da un canto liturgico ortodosso risente dell’influenza ciaikovschiana; ma già lo Scherzo (Allegro molto) e soprattutto l’Adagio sono pagine in cui l’impronta personale di Rachmaninov ha modo di esprimersi liberamente. In particolare nello Scherzo, lo spunto del tema principale è il Dies irae gregoriano, autentico fìl rouge di tanta produzione sinfonica e sinfonico-corale dell’autore (appare infatti nel Poema sinfonico L’isola dei morti, nella Cantata Le campane, nella Rapsodia sopra un tema di Paganini per pianoforte e orchestra, nelle tarde Danze sinfoniche). L’Adagio, il movimento lento, con la sua lunga melodia e l’ elaborata scrittura, è sicuramente una delle pagine orchestrali più riuscite di Rachmaninov. Conclude la Sinfonia un Allegro vivace pieno di buonumore e di colore, dall’orchestrazione scintillante. E’ il finale, dove riemergono a tratti temi già apparsi nei tempi precedenti, dal “motto”, allo Scherzo, al tempo lento; non a caso Rachmaninov sceglie qui la forma del rondò.  Sul podio dell’Orchestra del “Verdi” salirà per la prima volta il maestro armeno Karen Durgarjan,  Direttore Principale dell’ Armenian National State Opera and Ballet Theatre dal 2001. In Italia ha guidato l’ Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari e del Teatro Regio di Torino, l’Orchestra del Carlo Felice di Genova (con il violoncellista Enrico Dindo), una nuova produzione di Evgenij Onegin di Tchaikovsky al Teatro Verdi  di Sassari, oltre a concerti con l’Orchestra Luigi Cherubini    e con  i solisti del Toradze Piano Studio al  Ravenna Festival. E’ stato  invitato anche per le Notti Bianche 2013 a celebrare l’apertura del nuovo Teatro  Mariinsky e successivamente per il 60esimo compleanno del M°  Valery Gergiev. Dirige regolarmente la Kazan State Opera and Ballet Theatre e dal 2010 collabora con il Teatro Mariinsky  di St. Pietroburgo. Per maggiori informazioni: www.teatroverdi-trieste.com

© 16 Marzo 2015

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