Inchiesta COOP Trieste: dichiarazioni stampa da documentare
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Oggi come sempre la difesa e lo sviluppo di Trieste si giocano anzitutto sul terreno dello scontro tra informazione e disinformazione. Cioè sulla possibilità di informare correttamente i cittadini ed elettori su malefatte dei loro rappresentanti politici ed amministrativi, mentre costoro si nascondono sistematicamente dietro la disinformazione attiva e passiva (non-informazione), in particolare attraverso il quotidiano monopolista locale “Il Piccolo”. Dove le esperienze clamorose più recenti in tal senso sono le bugìe aggressive colossali spacciate a più voci ‘autorevoli’ (di sindaci, deputati, politici e funzionari) contro il Porto Francointernazionale di Trieste per favorirvi urbanizzazioni speculative edilizie ed immobiliari illecite e i silenzi, e persino le lodi abnormi di politici e giornale a copertura del disastro finanziario da mezzo miliardo di euro (!) dell’AcegasAps, ora perciò in svendita intera o a pezzi, discusso altresì da quotidiani non triestini.
Qui siamo invece nell’ambito dello scandalo politico parallelo sulle Cooperative Operaie di Trieste, del quale abbiamo già scritto (clicca qui per leggere il primo articolo) e che può essere sinora così riassunto: un gruppo di soci di quest’azienda cooperativa storica dei triestini, ma sottoposta a pesante lottizzazione da partiti politici, contesta documentatamente irregolarità gravi alla dirigenza (forti perdite e dimezzamento del capitale sociale), che reagisce però con comportamenti elusivi abnormi, perciò censurati dal Tribunale. Dopodiché il Presidente ed il Direttore generale delle Coop dichiarano col Piccolo che una revisione ispettiva della Regione avrebbe invece escluso qualsiasi irregolarità. Ma non forniscono a comprova né il documento, né riferimenti testuali concreti, così in pratica nascondendolo, inspiegatamente, invece di esibirlo.
La seguente analisi puntuale di Norberto Fragiacomo pone ora in evidenza, sotto profili non politici ma rigorosamente logici e giuridici, che tale interpretazione assolutoria senza prove del provvedimento regionale fornita all’opinione pubblica dai due massimi dirigenti Coop potrebbe anche essere per parti sostanziali incompleta o contraria a verità, o quantomeno presentata informe tendenziose e fuorvianti.
La Voce attende perciò, assieme all’articolista ed agli altri soci critici e preoccupati delle Coop, di ricevere dagli stessi dirigenti (Marchetti e Della Valle), e poter quindi pubblicare, precisazioni pubbliche infine documentate e quanto più esaurienti. Per la propria missione e regola dichiarezza La Voce è disponibile anche a pubblicare su quest’edizione in rete l’intero verbale della revisione ispettiva, e qualsiasi altro documento utile all’accertamento della verità.
LEGGI L’ANALISI DI NORBERTO FRAGIACOMO
© 21 Agosto 2012
