Gianni Borta alla Galleria Rettori Tribbio 2
di C.S.
La mostra è visitabile dal 10 al 23 settembre
Si inaugura sabato 10 settembre alle ore 18.00 alla Galleria Rettori Tribbio 2 (Piazza Vecchia, 6) di Trieste la personale del pittore friulano Gianni Borta, che sarà introdotta dall’architetto Marianna Accerboni: in mostra più di una ventina di opere recenti tra oli, acqueforti, serigrafie materiche e un mosaico. Nel corso della vernice verrà proiettato il video intitolato Gesto, Natura, Azione, che testimonia un arco di vent’anni di attività dell’artista e le varie tecniche sperimentate da Borta, tra cui la ceramica e la pittura di grande formato, come per esempio la vela di 15 metri x 7 realizzata a Trieste per la Barcolana. Visitabile fino al 23 settembre con il seguente orario: feriali 10.00 – 12.30 / 17.00 – 19.30 – festivi 11.00 -12.30. Domenica 18 settembre 10.00 – 13.00 / 16.00 – 18.00. Lunedì chiuso.
«Un’esplosione di colori e un grande dinamismo – scrive Accerboni – caratterizzano la pittura vigorosa, strettamente legata alla natura, di Borta, che, per rapire a quest’ultima le emozioni, dipinge en plein air come gli Impressionisti: il dato naturale viene brillantemente interpretato dall’artista in una chiave fauve, nella quale ritroviamo tutta la verve cromatica e vitale, che aveva caratterizzato in Francia, nella prima metà del ‘900, il Fauvisme. Un movimento d’avanguardia, nel cui ambito artisti come Matisse, Vlaminck, Derain, Dufy, Braque e altri, avevano dato libero sfogo alla passione selvaggia (“fauve” appunto) per il colore, accostando, anche con sottile valenza simbolica, colori puri, dai quali scaturiva la luce. All’impeto dei Fauves Borta, partito dalla narrazione dei temi agresti del Neorealismo friulano, tratti da una campagna intensamente amata, unisce un trasporto gioioso e poetico che sfiora l’Informale, tendenza cui si era accostato nel corso di un viaggio negli Stati Uniti durante gli anni Settanta, senza tuttavia staccarsi completamente dalla realtà..
E alla ricerca di altri fiori, i fiori-simbolo di terre lontane, metafore della vita su cui costruire una storia, il pittore ha intrapreso viaggi affascinanti e un po’ avventurosi, che lo hanno condotto in Giordania, dove ha approfondito la bellezza del fiore nazionale, l’Iris nero; in Sud Africa, dove ha dipinto la Protea o Fiore del Fuoco, bocciolo nazionale di quel paese; e in India, alla ricerca del Fior di loto, che spesso rappresenta secondo moduli di scomposizione formale e cromatica.
Gianni Borta è nato e vive a Udine, lavora nella città natale e a Milano. Bambino prodigio, ha iniziato a esporre nel 1961, ispirandosi ai temi neorealisti del mondo contadino friulano. Oggi è considerato uno dei più significativi artisti italiani della generazione di mezzo: ha al suo attivo 850 mostre e 165 personali allestite nelle principali città italiane e all’estero e 250 riconoscimenti, tra premi nazionali e internazionali, conseguiti in 50 anni di pittura.
© 9 Settembre 2011