Trieste: il Comune vuole riordinare finalmente i lavori stradali, ma serve anche una verifica degli appalti
di PGParovel
Il nuovo assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Trieste, Elena Marchigiani, ha correttamente posto il problema del controllo sui tempi ed i modi di realizzazione degli interventi stradali, e dell’informazione costante dovuta ai cittadini sull’andamento dei lavori.
Si tratta in particolare delle ripavimentazioni e delle manutenzioni straordinarie, di pertinenza del Comune, e delle sostituzioni di condotte sotterranee di condotte d’acqua e gas da parte dell’ACEGAS, azienda di proprietà comunale che una privatizzazione fasulla e scandalosamente malgovernata ha reso gravemente deficitaria (ne abbiamo in preparazione un’inchiesta specifica).
L’ACEGAS si trova per giunta obbligata a sostituire buona parte della rete, ormai vetusta e gravemente pericolosa, che negli anni ha colpevolmente omesso di aggiornare al punto da attirarsi un intervento sanzionatorio dall’Unione Europea.
Dove e come ne troverà ora i mezzi finanziari rimane un mistero, e pare stia tentando perciò di vendere la rete. Se continua a venire gestita così, dell’azienda di servizi rimarrà solo un guscio svuotato del patrimonio e riempito di debiti a spese finali del Comune, cioè dei cittadini.
Per il controllo dei tempi di lavoro sulle strade la nuova amministrazione comunale intende ora applicare alle imprese esecutrici inadempienti le penali massime previste dalla normativa. E questo criterio, se applicato con ragionevolezza, sarebbe già un progresso.
Altra questione scandalosamente irrisolta dalle precedenti amministrazioni è il mancato coordinamento degli interventi, per cui assistiamo da decenni ad aperture, chiusure e riaperture di scavi stradali sulle stesse vie anche a breve distanza di tempo. Lavori che sarebbe invece doveroso, oltre che semplice e di ovvio buonsenso, venissero coordinati proprio da parte del Comune a risparmio di spesa pubblica e disagi ai cittadini.
L’omissione palese di questa razionalizzazione non è inoltre mai sembrata casuale, perché alimenta indebitamente gli appaltatori moltiplicando senza necessità gli interventi su una stessa area, invece di indirizzarli dove altro ve ne sia reale bisogno. E questo implica anche responsabilità ben precise degli amministratori comunali sotto il profilo del danno erariale.
Ora la nuova amministrazione afferma di voler imporre finalmente il coordinamento delle opere, ma noi le suggeriremmo di avviare anche una verifica molto seria ed approfondita del sistema degli appalti.
Per l’informazione interattiva ai cittadini su questi ed altri problemi il Comune intende rendere prassi degli incontri pubblici di discussione, assieme alle Circoscrizioni, e sta anche riorganizzando il sito internet dell’ente su iniziativa dell’assessore, vicesindaco e giornalista Fabiana Martini.
© 20 Agosto 2011