La Voce di Trieste

Grotte, caverne

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Il nostro territorio ne offre in quantità rilevante. Sono diverse le tipologie, ma di quella penombra rocciosa quasi tutti ne sono attratti.

Il significato profondo di quell’attrazione?

Le spiegazioni possono essere molte. Alcune semplici, quasi banali, altre più complesse. Il “Mito della caverna” ci porta l’antico pensiero di Platone secondo il quale la caverna è l’immagine di questo mondo, gli uomini intravedono solo le ombre delle proprie idee. La luce indiretta che rischiara le pareti della caverna viene da un Sole invisibile, ma indica la strada che l’anima deve seguire per raggiungere il bene e il vero: “l’ascesa e la contemplazione del mondo superiore equivalgono all’elevarsi dell’anima verso il mondo intellegibile”.

Il simbolismo platonico ha quindi un significato non soltanto cosmico ma anche etico e morale: la caverna e il proiettarsi delle ombre rappresentano il mondo sensibile dell’apparenza, da cui l’anima deve uscire per contemplare il vero mondo delle realtà.

Nell’Estremo Oriente la caverna rappresenta il centro e il cuore. Per altre culture, invece, è un luogo di passaggio dalla terra al cielo. Nell’arte della Chiesa orientale la nascita di Cristo è quasi sempre raffigurata in una caverna (che in Palestina fungeva di consuetudine da stalla). Inoltre Gesù non solo è nato in una caverna ma vi è stato anche sepolto, anche nell’iconografia cristiana.

Poi, esistono delle specifiche parallelismi tra la caverna e il grembo materno. Le scienze moderne hanno creato anche l’antroterapia, una metodica che sfrutta a fini curativi le caratteristiche microclimatiche delle cavità rocciose (le grotte appunto, dette anche antri o ipogei) che si sono formate in seguito a fenomeni naturali.

Risulta particolarmente curioso, potendo esaurire le infinite interpretazioni secondo le varie culture della “grotta”, soffermarsi sull’etimologia della parola. La maggior parte dei testi, riporta la definizione in “cavità e nascondiglio”, che a volte può trasformarsi in cavità oscura o abisso spaventoso.

Da qui riprendo la riflessione e il quesito iniziale. Da cosa siamo attratti?? José Saramago, nel suo libro “La caverna” cita : “La caverna ovvero il centro del mondo, con le sembianze affatto casuali di un centro commerciale. Il Centro, orchestra dei destini dell’umanità, motore che tutto muove e tutto assorbe, irresistibile richiamo, buco nero, allettante promessa per una felice vita organizzata, alleviata da ogni esitazione.”

© 14 Maggio 2011

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