La Voce di Trieste

Il volo dello sguardo

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Se–ducere, dal latino, significa “condurre a sè” . Il termine ha una valenza negativa, differentemente dal termine “affascinare” che viene usato in senso positivo.

La seduzione sociale, quindi, rappresenta quel processo che può essere messo in atto volontariamente o involontariamente, consciamente o inconsciamente dal “seduttore”. La seduzione sociale s’impossessa dell’attenzione altrui facendo leva sull’imprinting emotivo. La seduzione per definizione si crea e si rigenera in un terreno di passioni .

Nel nostro caso specifico vengono usate le passioni  di qualsiasi genere, proprio come uno strumento materiale, generandone molto spesso delle nuove (vere o finte). La seduzione sociale diventa con il tempo una vera e propria struttura mentale che sfocia in una serie di comportamenti dai parametri molto rigidi.

Si provi ad immaginare un insolito corvo bianco al centro di una spaziosa voliera. Spicca voli affascinanti che catturano lo sguardo. La vasta e ariosa voliera gli permette movimenti acrobatici ma non concretamente liberi. Prima o poi sfiorerà le sbarre, i limiti di quel volo emergeranno e si udrà un tonfo. Sarà proprio quel tonfo che farà risvegliare l’ipnotizzato sedotto, restituendogli parte dell’attenzione catturata.

Questa è la seduzione sociale

Il seduttore sociale ha il potere di guidare e costruire il giudizio dell’altro su se stesso, creando prima uno stato di empatia attraverso la quale fintamente si mette nella stessa situazione del sedotto, per poi passare all’ammirazione della bellezza che può essere esteriore, intellettuale, progettuale e psicologica. Vengono manipolate e plagiate le capacità critiche fingendo situazioni di ascolto e di confronto.

Molto spesso il seduttore sociale, differentemente dall’immagine che vuole dare, è povero d’idee, di cultura, di stimoli e di passioni. Attraverso questo meccanismo, quindi ricerca e trova delle esperienze sensoriali che il proprio “io” necessita.

Viene trasmessa grande credibilità. Questa,di conseguenza, produce internalizzazione, identificazione e condiscendenza.

Elementi fondamentali per raggiungere l’obiettivo del caso: produrre cambiamenti per propria convenienza.

A volte fa appello anche alla paura creando disattenzione per modificare maggiormente i comportamenti. Sono diversi gli ambiti all’interno dei quali possiamo con facilità notare l’uso delle tecniche di seduzione sociale. Basti pensare in quante diverse occasioni viene utilizzata come premessa ad una richiesta la frase “ ma lo sa che l’abbiamo cercata tutto il giorno per mari e monti..?” .

Questa premessa di media accompagna una richiesta , che può essere di tipo lavorativo o economico. In essa notiamo l’uso del plurale “abbiamo” (noi), che rientra nella strategia con la definizione più specifica di riprova-sociale , associata al “cercata per mari e monti” che fa leva sui sensi di colpa.

Affermazione comune che nella vita di ogni giorno purtroppo viene usata frequentemente e che va a toccare l’emotività, e l’inconscio più rapidamente di quello che si pensa.

A frasi di questo tipo possono essere associate anche allusioni che possono mettere in luce la debolezza dell’altro, così una persona insicura si sentirà costretta e rispondere alle esigenze richieste. La costante è un linguaggio rapido e impreciso che crea confusione , grazie al quale il seduttore sociale tutelandosi con l’ambiguità potrà rispondere “non intendevo dire questo”. Venditori , esattori , rappresentanti , pubblicitari molto spesso sono esperti in tecniche di persuasione e di seduzione sociale.

E’ da notare che all’interno della società è presente anche la famiglia. Anche tra i componenti della famiglia a volte si possono scatenare meccanismi più o meno consci di questo genere in virtù di un’interdipendenza economica ed emotiva.

“[…] la società può mandare in trance la famiglia, e la famiglia può mandare in trance il singolo membro. Un singolo membro può mandare in trance se stesso, oppure una famiglia o una società che reagiscano alle sue suggestioni ..”. (Michele Ritterman – L’ipnosi nella terapia familiare, Astrolabio, 1986 Roma)

 

La vera seduzione segue l’istinto.

Questa menzogna d’alta moda segue uno schema fatto talmente proprio che sembra spontaneo e istintuale, ma non lo è.

Dal momento che per natura è proprio l’istinto a farci superare limiti ed ostacoli, il seduttore sociale ha “vita breve” nel suo mandato. Non avendo confronto perdono la possibilità di crescere ed evolvere.

In difesa della seduzione vera che è una passione autentica, fate attenzione allo sguardo catturato, perché potrebbe finire ingabbiato.

(pubblicato su “bio Guida num . 30 – in illustrazione “Corvo Bianco” di Sandro Ramani)

© 7 Maggio 2011

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