Speculatori e Portofranco Nord: la parata elettorale della “casta”

di PGParovel

Commento

La casta politica trasversale e pifferaia che malgoverna Trieste, e vuol continuare a farlo attraverso le elezioni imminenti, sta tentando ora di reagire come può al risveglio graduale dell’opinione pubblica sull’imbroglio del loro “riuso” speculativo immobiliare illegittimo del nostro Portofranco Nord (portovecchio): quella che abbiamo già definita la rapina del secolo ai danni delle possibilità di lavoro vero per Trieste (leggi qui i nostri articoli di denuncia precedenti).

Hanno organizzato perciò nei giorni scorsi con la Camera di Commercio una parata elettorale collettiva in cui si sono avvicendati a rispacciare spudoratamente alla città che sprofonda nella disoccupazione, nel precariato e nelle povertà vecchie e nuove le loro solite chiacchiere di privilegiati sulla “città della scienza”, la “città di scambio e relazione” e “rigenerare la città – il porto e la blue economy” (acquario, passeggiate e residenze a mare invece del Portofranco).

Guidavano il coro contro il Portofranco i candidati più forti: Antonione, voluto da Berlusconi, con Ret al seguito, ed i loro concorrenti Cosolini e Bassa Poropat. Dai resoconti del quotidiano locale risultano però accompagnati con poche variazioni da quasi tutti i presenti, dato che la difesa integrale doverosa del portofranco, e del porto per intero, risulta fatta solo da Maurizio Fogar (“La tua Trieste”), con retromarcia del candidato dei grillini, Menis, ed ambiguità della ‘nuova destra’ di Bandelli e Cervesi junior.

Una coralità di teatro visibilmente anomala e francamente disgustosa. Ma interessante, perché conoscendo abbastanza le figure pubbliche dei protagonisti si può anche tentar di distinguere chi tra loro non ha abbastanza coraggio da andare controcorrente, chi non sa semplicemente quello fa, e chi invece sapendolo benissimo si sta comportando come chi persevera in una frode finché non ne ha incassata tutta la propria parte.

Ed in ogni caso sono queste le categorie principali di politici e pubblici amministratori che ci stanno chiedendo il voto. Con ben poche eccezioni sinora, e personali.

Paolo G. Parovel

 

© 5 Maggio 2011