La Voce di Trieste

Ariella Reggio interpreta a leggìo la figlia di Molière

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Lunedì 2 maggio 2011 alle 17.30 presso il Teatro Orazio Bobbio avrà luogo il penultimo appuntamento con la Stagione di “Teatro A Leggio”, organizzata dall’Associazione Amici della Contrada, con il sostegno della Fondazione CRTrieste e con il patrocinio della Provincia e del Comune di Trieste.

Secondo una consuetudine ormai consolidata, anche quest’anno il cartellone del “Leggìo” propone una serata che ha per protagonista Ariella Reggio. La popolare attrice, diretta da Francesco Macedonio e con la collaborazione dell’attore Massimiliano Borghesi, darà vita a un testo di Giovanni Macchia: “Mademoiselle Molière”.

Il lavoro, scritto nel 1975, è contenuto in un volume di saggi che il grande francesista dedicò a Molière. Incuriosito dalla figura dell’unica figlia del celebre autore, Macchia cerca di capire i motivi del silenzio di questa donna la quale, contrariamente alla tradizione di una famiglia interamente votata al teatro, decise di rimanere lontana dai clamori del palcoscenico. Sebbene il padre avesse scritto per lei il ruolo della piccola Louison nel Malato immaginario, Madeleine (questo il nome della figlia), si dimostrò assolutamente incapace a recitare. Rimasta presto orfana, visse a lungo con la madre e con il patrigno, ma dovette sopportare l’infamante accusa, contenuta in un libello diffuso all’epoca, di essere frutto di un incesto e che sua madre, molto più giovane di Molière, ne fosse in verità la figlia.
Nel testo si immagina che Madeleine, ormai non più giovane, venga visitata da un aspirante commediografo in cerca di notizie su Molière: un’occasione per ripercorrere i retroscena della vita del grande autore, ma anche un modo per indagare tra i silenzi e i dolori della donna.

Giovanni Macchia (1912-2001) è noto soprattutto quale raffinato francesista e acuto studioso del teatro. Accademico dei Lincei, nel 1990 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Francese la Legion d’Onore e nel 2000 il Gran Premio della Francofonia dell’Académie Française. Ha lasciato una produzione pressoché sterminata, della quale bisogna per lo meno citare Baudelaire critico (1939), Teatro francese del grande secolo (1960), Vita, avventure e morte di Don Giovanni (1966), Il silenzio di Molière (1975), il celebre Pirandello o la stanza della tortura  (1981), Saggi italiani (1983), Proust e dintorni (1989), La stanza delle passioni: dialoghi sulla letteratura francese e italiana (1997).
L’ingresso alla lettura di “Mademoiselle Molière” è riservato agli Amici della Contrada.

Per maggiori informazioni:
040.948472
info@amicicontrada.it
www.amicicontrada.it

© 29 Aprile 2011

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