La Voce di Trieste

DIES, un’occasione sprecata?

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Si sono concluse le giornate dedicate al dialogo sull’energia sostenibile, una tre giorni di incontri e iniziative promossa dalla Fondazione Internazionale di Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze.

L’ultimo appuntamento in programma si è consumato all’Immaginario Scientifico di Grignano, che sabato mattina ha effettuato un’apertura straordinaria con ingresso gratuito per il pubblico. L’allestimento delle sale espositive è stato in parte reinventato per l’occasione. Alcune proiezioni video all’ingresso tentano di fare il punto della situazione sulle diverse risorse energetiche disponibili. Ognuna accompagnata da alcune frasi, semplici e dirette, sull’attuale utilizzo e sui pro e contro che la contraddistinguono. E quindi sullo schermo leggiamo informazioni a proposito di biomasse, combustibili fossili, solare, nucleare, geotermica, geodinamica, risparmio energetico. Quest’ultimo fattore viene poi ripreso anche nella sala successiva. Qui una serie di postazioni offrono spiegazioni interessanti su alcuni temi specifici, utili a rispondere a qualche interrogativo. Come sarà la lampadina del futuro? Quanto abbiamo consumato fino ad oggi con l’ormai obsoleta lampadina a incandescenza? O ancora: come deve essere costruita una casa per essere efficiente dal punto vista energetico? Sono solo alcuni esempi. Infine, nell’ultima stanza il pubblico può toccare con mano diversi fenomeni fisici, presentati in forma di gioco. Un approccio pensato per i bambini, che inevitabilmente finisce per intrigare anche i più grandi.

Tirando le somme di queste tre giornate, il bilancio può dirsi positivo. Sicuramente lo è in relazione a quello che forse era uno dei primi obiettivi di questa iniziativa: fare un po’ di chiarezza su un tema complesso come quello dell’energia. Il dato più interessante che sembra essere emerso è l’importanza del risparmio energetico. Prima ancora delle innovazioni tecnologiche e delle nuove risorse come le energie rinnovabili. La tecnologia infatti ha bisogno di tempo (senza considerare che occorrerebbe un maggiore investimento nella ricerca) e ogni risorsa porta con sé, in misura variabile, vantaggi e svantaggi. Il risparmio energetico, invece, può essere un fattore decisivo fin da subito, come è emerso chiaramente durante il primo incontro di queste tre giornate. Secondo i dati dell’agenzia ENEA, in un ipotetico – e auspicabile – abbattimento dei consumi da qui al 2020, il risparmio energetico potrebbe influire per oltre il 70%. Decisamente più di ogni altra risorsa. Quindi nessuna svolta significativa potrà avvenire, se prima non si risolve un problema di fondo, relativo alla cultura del consumo – e dello spreco – attualmente dilagante. E se occorre cambiare la cultura, entrano in gioco fattori come informazione, educazione, comunicazione.

Ecco forse la nota dolente di queste giornate: la partecipazione.

Escludendo gli incontri organizzati nelle scuole (incontri ‘obbligati’, diciamo così), la risposta dei cittadini non è stata soddisfacente. Non lo è stata giovedì, quando la presentazione organizzata presso la Camera di Commercio era praticamente deserta. E tutto sommato non lo è stata neanche sabato all’Immaginario Scientifico, considerando anche la gratuità dell’ingresso. Quasi che la questione energetica non sia percepita come un problema stringente, e che ci riguarda tutti. Forse è dal radicamento di questa consapevolezza che bisogna partire. Per ottenerlo, ben vengano iniziative come quella che si è appena conclusa. Ma occorrerebbe anche una maggiore attenzione da parte della politica, per cercare soluzioni e pubblicizzare il problema.

Di certo, le sedie vuote dei politici alla conferenza di giovedì non sono un bel segnale.

© 17 Aprile 2011

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