La Voce di Trieste

L’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti a Trieste

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Giancarlo De Luca parla dei risultati ottenuti e delle battaglie intraprese

Bill Gates, ma anche James Joyce. Ingmar Bergam e Luciano De Crescenzo. Charlie Chaplin e Rita Levi-Montalcini: l’elenco è lungo e include personalità di spicco in ogni ambito, dal cinema alla letteratura, passando per la medicina e la filosofia. Stiamo parlando degli atei, di coloro, cioè, che ritengono “non esista alcuna divinità o qualunque realtà trascendente l’umano”. In Italia esiste un’associazione, l’Uaar (www.uaar.it) (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) che da oltre vent’anni si batte perché alcuni diritti di queste persone vengano rispettati, ma non solo: «I principali obiettivi della nostra associazione sono tre – spiega Giancarlo De Luca, coordinatore del circolo Uaar di Trieste – il primo è sicuramente la promozione e la tutela dei diritti dei non credenti; il secondo è la difesa e l’affermazione della laicità dello Stato mentre il terzo è la promozione delle convinzioni dei non credenti attraverso l’informazione e iniziative culturali». Tra queste ultime è da segnalare l’annuale appuntamento con il Darwin Day, ma anche la rivista “L’Ateo”, il premio alle tesi più affini agli scopi dell’associazione e il Premio Brian al miglior film della Mostra di Venezia che evidenzi ed esalti i valori del laicismo.

A Trieste il circolo Uaar è nato circa quattro anni fa e, ad oggi, è formato da 26 soci: «Siamo stati molto attivi durante tutte le vicende legate al caso Englaro – sottolinea De Luca –abbiamo collaborato con l’associazione Luca Coscioni e altre realtà a noi vicine come intenti. Ad esempio abbiamo lavorato con il Cicap (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale n.d.r.) per l’organizzazione di un convegno sulla superstizione».

Una delle battaglie che vede l’Uaar in prima fila è quella relativa alla sala di commiato: «Si tratta di un luogo a-religioso – spiega De Luca – cioè senza alcun simbolo religioso dove poter svolgere il funerale laico. Si tratta di una cosa piuttosto normale in altri paesi occidentali» L’esigenza di avere uno spazio aconfessionale dove poter celebrare un funerale laico è sempre più sentita: «Trieste, a differenza di altre città italiane, ha questa sala, all’interno del cimitero – spiega De Luca – e questo, secondo noi, è un segno positivo».

L’Uaar si sta inoltre battendo contro il disegno di legge Calabrò sul testamento biologico: «Abbiamo aderito al sit-in di protesta di alcuni giorni fa – racconta De Luca – e ci battiamo perché venga emanata una vera legge che garantisca libertà di scelta sulla fine della propria vita. Inoltre abbiamo promosso l’istituzione dei registri dei testamenti biologici, uno strumento utile e indispensabile per non dover affrontare le spese di un notaio». Un importante risultato ottenuto dall’Uaar è stato quello sancito da una sentenza del Tribunale di Padova in cui si sancisce che è obbligatoria, da parte di ogni singola scuola, la predisposizione di un’ora alternativa per gli studenti che non seguono le lezioni di religione garantendo, cioè, l’organizzazione di attività alternative.

Un servizio particolarmente utile gestito dall’Uaar è il cosiddetto ufficio “Sos laicità” che offre una consulenza legale gratuita a tutti coloro che segnalano problemi attinenti le tematiche dell’associazione: «Su alcuni argomenti, come quello del crocifisso – spiega De Luca – l’Uaar può anche fornire un patrocinio, l’importante è che il tema sia di interesse non solo per tutti i non credenti, ma per tutti i cittadini in generale». Come ad esempio le procedure da seguire per ottenere lo sbattezzo, «una delle domande che ci vengono fatte più frequentemente»; per la cronaca: è sufficiente inviare una raccomandata al proprio parroco il quale deve provvedere a prendere atto della volontà del soggetto.

«Penso che uno degli obiettivi più importanti – conclude De Luca – sarebbe il raggiungimento di uno Stato realmente laico: in teoria l’Italia lo sarebbe se solo venisse applicata la Costituzione e se le leggi ne seguissero le linee».


© 2 Marzo 2011

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