La Voce di Trieste

Federico Ustolin: verso i Giochi Olimpici di Londra 2012

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«Con il canottaggio si acquisiscono valori genuini e sani».
Classe 1988, iscritto alla Facoltà di Ingegneria presso l’Università degli Studi di Trieste, Federico Ustolin è l’ultimo nato di una famiglia che ha creato la storia del canottaggio triestino.

 

Appartenente alla terza generazione di canottieri della famiglia Ustolin, con il nonno Mario olimpionico a Londra nel ‘48, il padre per molti anni azzurro ai Campionati del Mondo e la sorella Chiara, azzurra in squadra juniores. Federico è ora in fase di preparazione per le Olimpiadi 2012.

Perché hai scelto proprio il canottaggio ?
La mia attività sportiva è iniziata abbastanza presto: dopo aver praticato alcuni sport come la pallacanestro, il tennis e la pallavolo, ho sentito la voglia di avvicinarmi al mare e così ho iniziato prestissimo ad uscire in barca e a conoscere il soprendente mondo del canottaggio. Innegabili fattori che mi ha indirizzato verso la voga sono stati anche la passione trasmessa dai miei familiari per lo sport e il mio sentimento di emulazione nei confronti di mio padre e mio nonno.

Cosa è il canottaggio secondo la tua esperienza?
Il canottaggio, come gran parte degli sport, è sicuramente un’attività che infonde dei valori importanti di lealtà e di onestà, che ti insegna a conoscere la vittoria e la sconfitta, che ti stimola a fare sempre meglio per raggiungere i tuoi obiettivi dovendo talvolta compiere anche dei sacrifici.
Il canottaggio, al contrario di altri sport nei quali l’aspetto economico viene talvolta accentuato ed eretto ad obbiettivo, non essendo uno sport che prospetta laudi compensi è praticato solamente da persone veramente appassionate e questo permette di acquisire dei valori genuini e sani. Inoltre, il canottaggio lo si può definire uno sport che rende gli interessi nel lungo periodo: anche se alla fine l’atleta non riuscirà a diventare un campione, nel momento in cui smetterà l’attività, tutti gli insegnamenti che il canottaggio dà, li ritroverà utili nella vita.

Qual è stato il tuo percorso agonistico che ti ha condotto oggi ha gareggiare per far parte della squadra olimpica?
Ho iniziato a remare a 11 anni presso la Società Pullino di Muggia sotto la guida di mio padre Maurizio, conquistando il podio a tutti i Campionati Italiani ai quali ha partecipato da ragazzo e da juniores e partecipando con la maglia azzurra per due volte, vincendola, alla Coupe de la Jeunesse. A 18 anni sono passato al Circolo Canottieri Saturnia, società presso la quale ha vinto diversi titoli italiani, dove ho partecipando a mondiali ed a numerose competizioni in maglia azzurra conquistando la mia migliore performance tra i pesi leggeri nel 2008 con la medaglia d’argento nel 4 di coppia ai Campionati del Mondo under 23 a Brandeburgo (Germania).
Dopo sei anni di maglia azzurra, l’anno scorso è stato forse l’anno più profiquo, sia per gli ottimi risultati a livello internazionale, sia perché sono riuscito ad inserirmi nei vertici della squadra nazionale under 23 prima e di quella assoluta poi.

Il tuo prossimo obbiettivo sportivo ?
Non mancandomi né la volontà e né la tenacia, quest’anno lo dedicherò ad allenarmi per entrare a far parte degli equipaggi olimpici in vista dei Giochi Olimpici di Londra 2012.

Che futuro vedi davanti a te?
Vivere di canottaggio è difficile, ma non impossible! Tutti gli atleti della squadra olimpica e anche qualche atleta delle nazionali minori riescono a vivere di canottaggio. Per vivere di canottaggio ed esser pagati bisogna far parte di qualche Forza Armata o gareggiare per le pochissime società italiane che possono permettersi di pagare i propri atleti.
Tuttavia, questo non deve essere un fattore scoraggiante per tutti i giovani che vogliono iniziare questa disciplina. Nel mio caso, visto che non sono intenzionato a cercare facili sistemazioni presso i corpi militari o in società distanti da casa, e siccome intendendo curare gli allenamenti nel Golfo di Trieste sono ancora alla ricerca di uno sponsor che creda nelle mie capacità e che mi supporti nel mio cammino verso i Giochi Olimpici.

© 20 Gennaio 2011

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