La Voce di Trieste

Sul distretto sanitario n. 2 all’Ospedale maggiore

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Stiamo acquisendo numerose documentazioni, per lo più sindacali, per una serie di inchieste sulla gestione locale della sanità (che i nostri lettori nei questionari dei giornale definiscono quasi tutti da discreta a buona).
Alcune delle documentazioni riguardano casi in cui a segnalazioni di disservizi, malfunzionamenti o abusi effettuate da dipendenti non sarebbero seguiti
provvedimenti correttivi, ma piuttosto misure punitive nei confronti di chi li aveva segnalati.

Aveva già fatto scalpore tempo addietro il caso della dipendente ospedaliera triestina che per aver meritoriamente denunciato scarichi abusivi di materiali infetti era stata scandalosamente punita invece che premiata.
Un fascicolo abbastanza singolare riguarda ora segnalazioni di rischi per la sicurezza sul lavoro che sembrano rimaste inascoltate dal 2007 sull’allora nuova sede all’Ospedale Maggiore per il Distretto Sanitario n. 2, costata, a quanto sembra, ingenti somme di denaro pubblico.
Il primo documento reperito è un verbale di sopralluogo del 29.10.07 alla nuova struttura da parte dei responsabili dell’Azienda Sanitaria e di rappresentanti sindacali CGIL e CISL. Sono cinque pagine e mezzo di elenco dettagliato di impressionanti carenze sanitarie, igieniche, di attrezzature e di sicurezza in tutti i locali, dagli ambulatori ai magazzini per deposito farmaci e sterilizzazione, agli uffici e stanze colloquio, ai servizi igienici, sino ad inquinamenti da sostanze usate durante i lavori. Vengono indicati anche i necessari rimedi quanto più rapidi.
La lettura del contenuto del documento presuppone inoltre un dirittodovere di congrua rivalsa dell’Azienda ospedaliera pubblica verso progettisti, esecutori, collaudatori ed altri responsabili delle opere e soluzioni ambientali inadeguate o pericolose.
Segue un documento del 9.11.07 con le risposte e rassicurazioni dell’Azienda sui diversi punti, nel quale si ammettono molti degli interventi da fare e se ne dichiarano eseguiti altri. Il 20.11 i sindacati si rivolgono anche all’Ispettorato del Lavoro e per conoscenza ai Carabinieri.
La rappresentanza sindacale replica il 15.2.08 all’Azienda con un documento intitolato “Rischi per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro” ribadendo le carenze e pericolosità rilevate, contesta che alcuni degli interventi dichiarati siano stati fatti, denuncia conduzioni igieniche particolarmente pericolose e persino un’avvenuta contaminazione dell’acqua potabile da Legionella.
Il 31.3 prende fuoco una macchina sterilizzatrice senza che entrino in funzione né gli interruttori salvavita, né i rilevatori antiincendio.
Un nuovo reclamo dettagliato reca la data del 10.6. Mentre il 30.6 l’Ispettorato del Lavoro, invece di intervenire, trasmette la richiesta dei sindacati all’Azienda per «eventuali interventi congiunti».

Il 24.6 un utente che aveva portato al distretto il padre anziano riscontrando condizioni antiigieniche rivolge un esposto al N.A.S. Carabinieri.
Il 2.7 rappresentanti sindacali chiedono di nuovo, con indicazioni e motivazioni dettagliate, accertamenti dell’Ispettorato del Lavoro (avvisano per conoscenza anche un parlamentare triestino). L’Ispettorato risponde che un suo funzionario nel frattempo intervenuto sul posto lo aveva fatto solo in via ufficiosa (“umanitaria”), e che la cosa era semmai di competenza di altri enti (ISPEL, INAIL, IPSEMA).
Il 18.2.09 si distaccano anche pannelli del controsoffitto. Il 24.11.09 l’Azienda ammette che mancano anche vie di fuga dai reparti vicini in caso di incendio.
Da documentazioni parallele emerge che il personale infermieristico che si era reso più attivo nel denunciare la situazione e chiedere rimedi sarebbe stato gradualmente emarginato, sino a denunciare situazioni di mobbing.

Non abbiamo invece reperito informazioni sugli eventuali rimedi apportati dall’Azienda Sanitaria alle gravi carenze denunciate, né di sue rivalse doverose nei confronti dei responsabili dei lavori male progettati od eseguiti.  
Chiediamo quindi all’Azienda di fornirle e documentarle a noi ed ai nostri lettori.

© 5 Giugno 2010

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