Stefano Massini al Rossetti con “Mein Kampf”

Un secolo ci separa dalla nascita di un libro. Era il 1924, anno di nascita di Mein Kampf dettato dal giovane Hitler nella cella del carcere di Landsberg. Nove anni ci separano invece dal 2016, quando la Germania ne consentì la diffusione dopo anni di divieto, ritenendo che solo la conoscenza potesse evitare il ripetersi della catastrofe. A 100 anni da Mein Kampf di Adolf Hitler, Stefano Massini, unico italiano vincitore di un Tony Award, porta in scena un’indagine lucidissima e spietata sul potere delle parole e le loro conseguenze. Lo spettacolo – uno degli appuntamenti più attesi della Stagione – è in scena al Politeama Rossetti martedì 15 e mercoledì 16 aprile alle 20.30 nell’ambito del cartellone di Prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Le scene sono di Paolo Di Benedetto, le luci di Manuel Frenda, i costumi Micol Joanka Medda e gli ambienti sonori di Andrea Baggio. Per anni Massini ha lavorato incrociando la prima stesura del libro-manifesto con i testi e i comizi del Führer oltre che con gli immensi materiali delle Conversazioni con Hitler a tavola raccolte da Picker, Heim e Bormann. Oggi Massini consegna al palcoscenico uno spettacolo duro ma necessario, in cui Mein Kampf emerge in tutta la sua sconcertante portata. Perché queste parole hanno ipnotizzato le masse? Perché la Storia ha mutato direzione su queste pagine? E noi, spettatori del 2025, saremmo davvero impermeabili all’ascesa dal basso di questo profeta della rabbia? Mein Kampfè l’agghiacciante Verbo del Novecento più distruttivo, camuffato dentro la paranoica autobiografia di un invasato. Dal primato della razza all’apoteosi del condottiero, dalla smania per il riscatto alla febbre per la propaganda, va in scena l’impalcatura del nazionalsocialismo, offerto senza filtri da Massini con lo stile ossessivo, barocco ed enfatico del testo originario, in un millimetrico studio teatrale di ritmi, toni e affondi verbali del dittatore: perché la comprensione del meccanismo è l’unico antidoto al suo replicarsi. Su una scenografia essenziale come un foglio bianco e – armato di solo pochi significativi oggetti – Stefano Massini affronta dunque un testo che è ancora un tabù: «Io ho voluto che in questo spettacolo non ci fosse nessun baffetto, nessuna svastica, nessun video di Auschwitz, ma ci fossero solamente queste parole dette da me, con la mia barba brizzolata, con i miei capelli come sono, senza bisogno di fare pagliacciate hitleriane» spiega infatti. «Ci sono queste parole “che parlano” e che in alcuni momenti catalizzano un’attenzione, percepiscono, incrociano un sentire della platea. Perché in questo testo ci sono delle Sirene fortissime… Ecco potremo dire che accade un po’ come per i vaccini. Il vaccino è una forma di virus depotenziata che ci viene inoculata affinché il nostro sistema immunitario sappia riconoscerlo quando verrà toccato dal virus vero. Accade la stessa cosa, questo è un esperimento di teatro socio politico, perché io stasera non avrò in teatro il corpo elettorale, avrò un pubblico, una massa in miniatura. Io sono sul palcoscenico e non chiedo un voto per cambiare il paese. Sono un medium, sono un attore, sono un narratore. Quello che accade però è che quelle parole, come un vaccino, allertano il sistema immunitario di chi sta in platea e presumo che poi quando gli spettatori usciranno e qualcuno veramente con questi stessi argomenti chiederà loro il voto per cambiare il paese, il loro sistema immunitario fatto di critica, di consapevolezza, riconoscerà questi toni, questi modi e questi argomenti». Lo spettacolo va in scena alla Sala Assicurazioni Generali del Politeama Rossetti il 15 e 16 aprile alle 20.30. Biglietti sono ancora disponibili presso i punti vendita e nei circuiti consueti del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: www.ilrossetti.vivaticket.it Informazioni sono disponibili sul sito www.ilrossetti.it e al tel 040.3593511.
© 15 Aprile 2025