La Voce di Trieste

Doppio appuntamento al Teatro di Monfalcone

Inaugurata nel segno di Beethoven, con l’eclettico Elio affiancato dai solisti dell’Accademia d’Arte Lirica di Osimo, la Stagione di Musica del Teatro Comunale di Monfalcone prosegue, venerdì 14 maggio alle 19.30, con il raffinato Autoritratti, “Pierrot Lunaire” tra Schönberg e Kandinskij, in cui la pagina per voce ed ensemble di Arnold Schömberg si trasforma in una nuova forma artistica, al confine fra la performance audio-visiva e il teatro, che contamina il celebre ciclo del Pierrot, fra i capisaldi della storia della musica moderna, con le parole tratte dall’epistolario fra i due artisti e le rielaborazioni live electronics di alcune opere del pittore. A mettere in scena questa innovativa performance sono il soprano Giulia Della Peruta, che si è esibita in numerosi ruoli nei più prestigiosi teatri d’opera italiani, e il Cassander Ensemble, giovane formazione da camera specializzata nell’esecuzione di musica del Novecento, che contamina il linguaggio musicale contemporaneo con altre forme di espressione artistica, utilizzando anche la musica elettronica e l’improvvisazione acustica e digitale. Quando Vasilij Kandinskij presentò per primo al mondo il concetto di “astratto”, la ricezione del pubblico non fu positiva. Fu soprattutto l’incomprensione artistica ad avvicinare il pittore russo al padre della musica moderna, Arnold Schönberg, che a causa del suo allontanamento dall’armonia tonale aveva sofferto le stesse difficoltà di accettazione. Il celebre epistolario fra i due non è soltanto una raccolta di riflessioni sulle reciproche produzioni: è un messaggio per tutti gli artisti che si vogliono rivolgere al pubblico attraverso un’espressione contemporanea, di non immediata fruizione perché, semplicemente, nuova. Sabato 15 (alle 19.30) e domenica 16 maggio (in doppia replica, 16.00 e 19.30) apre la Stagione di Prosa. Gioele Dix è autore e interprete di Vorrei essere figlio di un uomo felice, monologo intenso, personale e divertente che ruota attorno all’idea della paternità – ignorata, perduta, cercata o ritrovata – usando come guida l’Odissea e la storia di Telemaco e toccando, lungo il percorso, autori molto amati da Dix e illuminanti legami con la sua storia familiare. I primi quattro canti dell’Odissea sono meno conosciuti e frequentati e raccontano un altro viaggio, forse meno spettacolare ma altrettanto determinante, quello del figlio di Ulisse, Telemaco, alla ricerca del padre: un breve e intenso “romanzo” di formazione in cui il figlio del protagonista prova a uscire dall’ombra e impara a crescere. In Vorrei essere figlio di un uomo felice Dix racconta, alla sua maniera, una vicenda letteraria e umana fitta di simboli. Con la consueta, affilata ironia, mette in scena un recital vivace e documentato per affermare il comune destino dei figli: la lotta individuale per meritare l’amore e l’eredità dei padri. Profonda commozione e risate incontenibili sono il risultato di questo lavoro costruito su un equilibrio sottile, che solo un attore in stato di grazia sa mantenere. Gli spettacoli hanno inizio alle ore 19.30 ma l’ingresso in sala ha luogo a partire dalle 18.45 (non hanno luogo gli appuntamenti della rassegna “Dietro le quinte”). Biglietti in vendita presso: Biglietteria del Teatro, ERT di Udine, prevendite Vivaticket e on line su www.vivaticket.it. Ulteriori informazioni sugli eventi riprogrammati (Musica e Prosa), sulle prevendite e sul rimborso degli eventi annullati, sul sito web del Teatro (www.teatromonfalcone.it)

© 12 Maggio 2021

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