La Voce di Trieste

Procura di Taranto e Procura di Trieste: quale differenza tra l’ILVA e Servola?

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Inquinamento marittimo della Ferriera di Servola

Il 30 ottobre la Procura di Taranto ha chiuso l’inchiesta principale sull’ILVA con una nuova richiesta di rinvio a giudizio, questa volta di 50 tra pubblici amministratori, industriali, dirigenti e tecnici per associazione a delinquere finalizzata reati gravissimi di disastro ambientale, avvelenamento ed inquinamento, e reati connessi. Ne dipendono anche situazione epidemiologiche gravemente lesive e letali.

Per la sua rilevanza primaria l’indagine è stata svolta da un pool di cinque magistrati inquirenti (procuratore capo, aggiunto, tre sostituti) è durata quattro anni di attività istruttorie tempestive, coraggiose ed approfondite che hanno consolidato una massa di prove. Fra gli indagati di cui si chiede ora il rinvìo a giudizio vi sono il presidente della Regione, il sindaco, assessori, il capo della Commissione per l’autorizzazione integrata ambientale, e fra i tecnici un consulente della stessa Procura.

Le corresponsabilità di buona parte degli indagati titolari di funzioni od incarichi pubblici sono quelle definite dall’art. 40 del codice penale italiano, per cui «Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo.»

E questo costringe a sollevare un problema sulla competenza della Procura di Trieste ad indagare sui disastri analoghi della Ferriera di Servola, che risulta emettere sinora impunemente sostanze tossiche ed inquinanti in misura addirittura superiore, e con maggiori effetti letali, dell’ILVA di Taranto.

Il problema sta nel fatto che, mentre sull’ILVA la Procura di Taranto è intervenuta solerte con attività puntuali, rigorose ed efficaci per impedire la commissione dei reati, la Procura di Trieste non risulta avere fatto altrettanto sulla Ferriera di Servola, nonostante continue denunce e segnalazioni. Così di fatto non impedendo eventi che aveva l’obbligo giuridico di impedire. Ed è perciò suscettibile di essere anch’essa oggetto doveroso delle indagini su quegli eventi.

Una Procura è ufficio impersonale perché la funzione del pm prescinde dall’identità dei titolari dei singoli incarichi, ma non può indagare sul loro operato perché indagherebbe su se stessa. In concreto la Procura di Trieste, ancora retta ad interim dal pm Federico Frezza, non può essere titolare di indagini che possano in ipotesi coinvolgere quali indagati anche lui o altri magistrati della stessa Procura.

Ma nel caso della Ferriera di Servola le sta svolgendo, e questo rischia di poterle invalidare impedendo contemporaneamente le indagini di altra sede delegabile. A tutto vantaggio dei presidenti di Regione, sindaci, assessori, industriali, dirigenti e tecnici sinora impuniti che a Trieste condividono responsabilità analoghe a quelle dei loro colleghi di Taranto per l’ILVA, e potrebbero anche puntare a prescrizioni.

Nessuno se n’è accorto, o alcuni sperano che accada proprio questo? Ne chiediamo chiarimenti pubblici urgenti, con questo stesso articolo, alle Autorità giudiziarie di competenza.

© 11 Novembre 2013

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