La Voce di Trieste

Emergenza freddo a Trieste: arrivano soccorsi per i senzatetto, ma occorre aiutare anche gli altri poveri

di

Nota stampa commentata

L’arrivo del freddo invernale mette a rischio di gravi sofferenze, e persino della vita, le persone senza casa e quelle cui la povertà non consente di riscaldare l’abitazione. E sono le persone più a rischio anche per cattive o difficili condizioni di salute da denutrizione, scarsità di cure e vestiti adatti, e per età, dato che si tratta in buona parte di anziani e di molte famiglie con bambini anche piccoli.

A Trieste inoltre l’emergenza freddo aumenta abnormemente nelle giornate di bora, il caratteristico forte vento freddo che supera facilmente i 100 kmh e può arrivare sin oltre i 150 e soffiare anche per più giorni, con effetti fisici che equivalgono ad un abbassamento delle temperatura do 5-10 gradi.

Il Comune di Trieste organizza perciò degli interventi di soccorso coordinati con l’Azienda Sanitaria, la Caritas Diocesana, le Comunità di S.Martino al Campo e di S.Egidio, l’ICS-Consorzio Italiano Solidarietà, la Croce Rossa Italiana, il Sindacato Autonomo Forze dell’Ordine in Congedo, la Questura e la Polizia Municipale.

 

Soccorsi per i senzatetto

Per i senzatetto la Caritas offre in via S.Anastasio un dormitorio temporaneo da 20 posti, che rimarrà aperto sino al mese di marzo con orario dalle 22.30 alle 7 di mattina ed ha già 18 ospiti. Mentre il Centro San Martino al Campo gestice in via Udine 19 un centro di raccordo delle accoglienze serali con 12 posti. Il tutto coordinato con le mense esistenti, la casa d’accoglienza del Teresiano ed il Centro di ascolto.

L’assessore Laura Famulari ha provveduto da parte dell’assistenza sociale del Comune uno stanziamento straordinario di 175 mila euro, e segue la situazione dei senzatetto, sempre più numerosi, anche per provvedere di coperte e sacchi alcune persone che malgrado gli inviti dei volontari non vogliono lasciare i loro ripari precari all’addiaccio o nella stazione ferroviaria per andare nei dormitori. Nella stazione verrà organizzato anche un punto d’informazione sulle offerte di assistenza.

 

Ma per i poveri occorre molto di più

L’ospitalità notturna dei dormitori rimane però scarsa e temporanea, e non risolve il problema dell’ospitalità diurna in luoghi riscaldati. Anche perché non esistono più a Trieste, e da molti anni, le preziose istituzioni coordinate d’eredità austriaca del dormitorio pubblico, dei molti bagni pubblici, e delle sale pubbliche appositamente riscaldate (‘scaldatoi’) che si allestivano nei periodi di freddo e bora più rigidi.

E rimane irrisolto il problema sempre più drammaticamente diffuso delle persone e famiglie povere o impoverite che hanno un alloggio, ma non i mezzi per riscaldarlo; situazioni che l’accordo del Comune con l’AcegasAps perché non tagli loro le forniture col freddo risolve solo il parte, considerato che in buona parte coincidono col non avere più neanche abbastanza soldi per mangiare.

Lo spirito sociale di quest’amministrazione comunale del sindaco Cosolini è senz’altro positivo (a differenza da quello delle precedenti amministrazioni Dipiazza) ma purtroppo, con la cifra spaventosa di 10.000 posti di lavoro già perduti silenziosamente negli ultimi due anni, la situazione oggettiva della povertà crescente a Trieste richiede molto di più.

 

Un doppio intervento nuovo e concreto

Occorre perciò, e come abbiamo già scritto, fare la scelta nuova concreta e coraggiosa, di un doppio intervento amministrativo prioritario su tutto il resto, e coordinato con tutte le forze possibili delle istituzioni e della società civile: un piano di soccorso sociale urgente e completo, dal cibo al riscaldamento, ai sussidi ed all’ assistenza legale volontaria, per sollevare le situazioni di povertà esistenti e frenare quelle che incombono, accompagnato da un serio piano per creare lavoro, puntando sulla promozione internazionale del nostro porto e porto franco. Che rimane l’unico strumento in grado di crearlo anche in tempi di crisi, ed è irresponsabile lasciare solo alla funzionaria Monassi, e criminale cedere alle pressanti speculazioni edilizie ed immobiliari parassite.

Altrimenti, e con chiunque sulla poltrona di sindaco, la Trieste attiva che deve del proprio lavoro rischia un collasso economico e sociale atroce, rapido e certamente non arrestabile con le fatue scemenze che riempiono ancora i discorsi dei nostri politici a pancia troppo piena. [pgp]

 

© 21 Dicembre 2011

Galleria fotografica

La locandina

Sfoglia online l’edizione cartacea

Accedi | Designed by Picchio Productions
Copyright © 2012 La Voce di Trieste. Tutti i diritti riservati
Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Trieste - n.1232, 18.1.2011
Pubblicato dall'Associazione Culturale ALI "Associazione Libera Informazione" TRIESTE C.F. 90130590327 - P.I. 01198220327
Direttore Responsabile: Paolo G. Parovel
34121 Trieste, Piazza della Borsa 7 c/o Trieste Libera
La riproduzione di ogni articolo è consentita solo riportando la dicitura "Tratto da La Voce di Trieste"