La Voce di Trieste

Un’altra economia con i Gruppi di Acquisto Solidale: quello di Borgo San Sergio è attivo da un anno

di

Ogni mercoledì, alle 17.30, la sala del portierato sociale di borgo San Sergio (via Grego 48) si anima: c’è chi propone la visita a un produttore locale di olio e chi invece sottolinea la qualità di alcune verdure biologiche coltivate poco distante. Chi sono? Sono i membri del Gruppo d‘Acquisto Solidale (G.A.S.) di Borgo San Sergio, insieme di persone nato un anno fa all’interno del progetto Habitat Microaree dell’Ater (www.ater.trieste.it). «L‘idea alla base di questo progetto era quella di creare socializzazione, cioè fare incontrare tra loro le persone di questo rione periferico – dice Veronica, una delle responsabili – Quando siamo venute a conoscenza dell‘esistenza di molti G.A.S. in Italia ci siamo chieste: “Perché non proviamo a crearne uno anche noi?”».

 

In Italia dal 1994

Quella dei Gruppi di Acquisto Solidale è una storia che inizia. La filosofia su cui poggia è semplice: raggruppare più persone per poter acquistare insieme prodotti locali. Nel caso di cibo viene prestata molta attenzione alla qualità dello stesso e, quindi, il gruppo si orienta verso coltivatori dei verdure biologiche. Anche il fattore geografico è molto importante: «Un aspetto che per noi è fondamentale – dice Sara, altra responsabile del progetto – è proprio quello della località: negli ultimi mesi, ad esempio, abbiamo acquistato verdure, latticini e salumi da produttori biologici della zona, ma anche farine, miele, sale, sapone ed oli essenziali. Fornirsi da queste realtà permette di ridurre l‘impatto ambientale del trasporto e, ovviamente, ha un effetto positivo sull‘economia locale».

Una diversa economia

Che si possa costruire una diversa forma di economia i componenti del G.A.S. ne sono certi: «Il Gruppo d‘Acquisto Solidale non è un discount in cui si va per risparmiare – sottolinea Veronica – se una famiglia o una persona si avvicina a noi è perché c‘è una scelta ben precisa che la spinge». Una scelta che non è dettata, come molti pensano, dalla possibilità di comprare a minor costo: «In alcuni casi può succedere – sottolinea Veronica – quando si fanno ordini molto grandi inevitabilmente c‘è un risparmio, ma per noi è soprattutto importante l‘aspetto del biologico e del locale: la qualità è superiore e sopratutto non percorre distanze notevoli come accade con i prodotti in vendita nei supermercati». Far parte del G.A.S., inoltre, è anche un’occasione per incontrarsi, parlare e confrontare le diverse esperienze: «Adesso sono cinque le famiglie più assidue, ma altre persone si stanno avvicinando».

La realtà triestina

«Se si volesse si potrebbe acquistare qualsiasi cosa in questo modo» afferma Veronica. Mentre per le verdure, i salumi, il miele, i latticini e simili il G.A.S. di Borso San Sergio agisce autonomamente, per altri prodotti c’è la possibilità di appoggiarsi e collaborare con gli altri G.A.S. presenti in città, come quello di San Giovanni o “Le 5 R” (www.lecinqueerre.it): «In totale sono sette i gruppi presenti tra Trieste e Muggia» dice Sara che sottolinea come il fenomeno sia in crescita e lentamente si stia creando una vera e propria rete dei vari gruppi triestini. Una rete che si collega poi a quella nazionale che conta più di 800 realtà sparse in tutta Italia, 800 gruppi che hanno scelto un’economia diversa, più giusta e più solidale.

 

Per maggiori informazioni:

www.retegas.org: alla voce gruppi Friuli – Venezia Giulia: Trieste si possono avere i recapiti per contattare alcuni dei G.A.S. di Trieste.

© 3 Ottobre 2011

Galleria fotografica

La locandina

Sfoglia online l’edizione cartacea

Accedi | Designed by Picchio Productions
Copyright © 2012 La Voce di Trieste. Tutti i diritti riservati
Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Trieste - n.1232, 18.1.2011
Pubblicato dall'Associazione Culturale ALI "Associazione Libera Informazione" TRIESTE C.F. 90130590327 - P.I. 01198220327
Direttore Responsabile: Paolo G. Parovel
34121 Trieste, Piazza della Borsa 7 c/o Trieste Libera
La riproduzione di ogni articolo è consentita solo riportando la dicitura "Tratto da La Voce di Trieste"