La cassa integrazione nazionale cala ma nel Friuli Venezia Giulia aumenta
di Direttore
Osservatorio- economia e lavoro
A livello nazionale il ricorso alla cassa integrazione ordinaria, straordinaria ed in deroga appare ridotto del 30%, ma nel Friuli Venezia Giulia risulta addirittura aumentato, con un divario perciò ancora più drammatico. L’allarme viene dal consigliere regionale Paolo Pupulin (Pd) che ha ricavato i dati direttamente dal portale nazionale pubblico dell’INPS.
Si tratta, come noto, dell’integrazione salariale a termine fornita dallo stesso INPS per i lavoratori sospesi o messi ad orario ridotto da aziende in difficoltà. La cassa integrazione ordinaria è prevista per fronteggiare crisi esterne all’azienda, la straordinaria per crisi interne, ed in altri casi può venire concessa quella in deroga. L’aiuto a lavoratori ed impresa serve comunque a prevenire danni individuali e sociali permanenti e molto maggiori dell’esborso previdenziale.
Rimane ora da verificare se la riduzione nazionale di queste provvidenze sia dovuta a miglior salute delle aziende od a loro collassi, ma i dati in controtendenza del Friuli Venezia sono chiarissimi: nel mese di agosto appena concluso le richieste di accesso alla cassa integrazione hanno raggiunto il massimo storico, con un totale oltre 3 milioni e mezzo di ore autorizzate rispetto ai poco più di 3 milioni dell’anno passato.
All’interno degli stessi dati il ricorso alla cassa integrazione ordinaria rimane sostanzialmente stabile sotto il mezzo milione di ore, mentre quello alla cassa integrazione straordinaria risulta quasi raddoppiato a poco meno di 3 milioni di ore dal già drammatico milione e mezzo dell’anno scorso. E questo indica inequivocabilmente il precipitare della situazione di molte aziende. Mentre le concessioni in deroga attorno alle 150 mila ore confermano le difficoltà di molte imprese minori.
Secondo il consigliere la stessa tendenza si rilevava dai dati INPS dei mesi precedenti, ma non dagli indicatori economici diffusi dall’assessorato al lavoro dell’amministrazione regionale di centrodestra presieduta da Renzo Tondo, che tenderebbe così ad omettere o rinviare gli interventi strutturali concordi necessari per affrontare seriamente la crisi gravissima del lavoro.
Ed a questo punto il chiarimento della situazione reale diventa urgente quanto doveroso.
(pgp)
© 9 Settembre 2011