La Voce di Trieste

La data attribuita nel Rinascimento alla fondazione di Trieste

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Un particolare cronografico tra quelli inediti della Porta Arcana di casa Cancellieri, con una coincidenza curiosa di tre cicli di 512 anni tra quella data e la decifrazione.

La curiosità muove mondi e a volte ne fa trovare di nuovi: come quelli emersi dalla conferenza di Antenore  Schiavon alla Biblioteca Statale il 17 dicembre su Un ‘arcano’ della Trieste del Quattrocento: la casa Cancellieri-Montecchi e l’iscrizione criptografica della sua porta grande,
La porta è uno dei simboli più ricorrenti nelle espressioni umane, sia artistiche che filosofiche), ma quanto più incisivo diviene quando si trasforma in un portale arcano?
Il portale di casa Cancellieri è una delle poche opere della Trieste rinascimentale che si siano conservate, ma nonostante fosse il secondo per importanza storica dopo quello di San Giusto, su di esso non è mai stato fatto alcun studio serio, relegandolo per 500 anni tra deprezzamento e curiosità misterica per i segni indecifrati, ed un documentario RAI del 1997 lo presentò in questa seconda chiave, pure  sinistra.
Il lavoro di interpretazione da parte di Schiavon di quell’iscrizione – i cui caratteri glagolitici sono i più antichi del territorio – ha suscitato perciò immediato interesse, ed una sua relazione al convegno sul glagolitico organizzato dalla Comunità Croata.
La casa dei Cancellieri si trovava sull’asse viario principale del centro città quattrocentesco, e si trattava di una delle famiglie più influenti del quattrocento triestino: la dedica incisa sul portale ci ricorda che la costruzione venne fatta da Pietro e Giovanni Battista, figli di quel Cristoforo cancelliere  morto combattendo per la città alla testa dei suoi luogotenenti.
L’ubicazione della casa era sulla verticale dell’odierna via del Teatro romano, in corrispondenza della torre romana ai piedi della scalinata che porta a Santa Maria Maggiore. Vi sono anche foto del parapetto e dell’architrave di un pozzo che risaliva alla prima costruzione, realizzata nel 1448 da Ser Pietro de Monticulis, nonno di Pietro e Giovanni Battista Cancellieri.
Ma della bella casa che eressero alla fine di quel secolo, come recita l’scrizione sull’architrave sibi suisq(ue) legitimis haeredib(us) ad commun(em) usum, ad uso comune per sé ed eredi, non rimangono che queste poche pietre, e possiamo soltanto immaginare come poteva essere la facciata quattrocentesca con le finestre lavorate di cui parlano le cronache.
Dalla profusione dei dati ed immagini della ricerca comparativa di Antenore Schiavon, che vanno dagli incunaboli, alle stampe dei Soncino ed ai testi di Giordano Bruno, a dettagli di opere dei pittori veneti del ‘400 che generalmente sfuggono, è emerso il quadro interpretativo dei segni enigmatici descritto nell’articolo qui sopra.
Mettendo in rapporto  eventi storici, drammi umani, concezioni di pensiero, alfabeti dimenticati e forme corsive inusuali, si è giunti così alla “«tanto bramata decifrazione» (come dice il Tribel) delle due date inscritte nell’architrave del portale”, su cui vi era una disparità di vedute per due segni mai chiaramente individuati.
Ed ora sappiamo finalmente che la prima data, quella di costruzione della casa, è il 1498, mentre la seconda che rimanda alla fondazione di Trieste, risalirebbe a 2763 anni prima. Per la prima volta siamo dunque in grado di risalire a quello che, secondo la tradizione mitografica quattrocentesca, sarebbe stato l’anno di fondazione della nostra città: ab urb(e) cond(ita), e cioè il 1265 a.C.
Di essa ha precisato Schiavon, si parla nella più antica cronaca tergestina, attribuita proprio a Pietro Cancellieri, dove si narra appunto di “Troilo che venne dalle nostre parti, dopo essere fuggito da Troia con Enea, e che qui fondò Trieste, allora chiamata Membria”.
L’anno attribuito a questa fondazione mitica di Trieste è dunque il 1265 a.C., rispetto a quello della fondazione di Roma nel 753 a.C., ed a quello della costruzione di casa Cancellieri nel 1498 della nostra era. E per uno di quei casi singolari (arcani?) della vita, è accaduto pure che la cirfa dei 512 anni tra la fondazione attribuita a Trieste e quella di Roma, si replichi nei 512 anni passati dalla data di costruzione del portale nel 1498 alla decifrazione nel 2010.

© 12 Gennaio 2011

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