La Voce di Trieste

La vita e le gesta di Giusto Gervasutti

Per tutti era “il fortissimo”. Una leggenda delle montagne, un uomo diventato il simbolo di un alpinismo che ha scritto la storia. Un soprannome, “il fortissimo”, guadagnato sul campo grazie alle sue incredibili abilità e capacità nell’affrontare le montagne e nel farle proprie. Lui era Giusto Gervasutti ed Enrico Camanni, scalatore, giornalista e storico dell’alpinismo, ne racconta la vita e le indimenticabili gesta nel bellissimo libro edito da Laterza, Il desiderio di infinito. Vita di Giusto Gervasutti. Come scrive l’autore, “è difficile ricostruire la vita di Giusto Gervasutti, uomo riservato e poco incline a parlare di sé: nato a Cervignano del Friuli nel 1909, “unico figlio di una famiglia benestante di abitudini borghesi”, sin dall’infanzia sogna “le cime tutto l’anno nelle nebbie sonnolente della pianura”. Si fa le ossa sulle montagne della zona, scala le Dolomiti e i rilievi più importanti della Carnia prima di scoprire le Alpi Occidentali durante il servizio militare ed è amore a prima vista tanto che decide di trasferirsi a Torino ed entrare in contatto con alcuni dei più celebri alpinisti dell’epoca. Attento a contestualizzare la figura di Giovanutti nel periodo storico – sociale dell’epoca, Camanni ricorda come, in breve, lo scalatore di Cervignano sia diventato “l’uomo nuovo dell’alpinismo”, un giovane emergente in grado però di stupire per la sua innata capacità di affrontare con sicurezza le montagne e conquistarne la vetta. Il suo nome, assieme a quelli di Emilio Comici, Riccardo Cassin e del suo grande amico e compagno di cordata Gabriele Boccalatte, diventano così il riferimento per tutti coloro che sognano le cime più alte, le scalate più ardite, la pareti più inaffrontabili. Le sue imprese vengono ripercorse da Camanni con dovizia di particolari, mettendo in risalto le doti dell’alpinista friulano in grado di dare il meglio di sé sia sulle pareti più basse che su quelle più alte e ghiacciate. Innovatore nello stile, riuscì a fondere le due scuole allora in voga (quella dolomitica e quella occidentale) con uno stile unico, fino a quel tragico 16 settembre 1946 quando trovò la morte durante una scalata al Mont Blanc du Tacul. Il desiderio di infinito. Vita di Giusto Gervasutti è un libro che ogni appassionato di alpinismo dovrebbe leggere: il nome di Gervasutti è sicuramente uno dei più noti della storia di questa disciplina e Camanni riesce a raccontarne la vita e le scalate in maniera egregia, senza scadere nella mera esaltazione, ma fornendo un ritratto onesto e sincero di colui che passò alla storia come “il fortissimo”.

© 9 Giugno 2017

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