La Voce di Trieste

Aggressione diffamatoria del Piccolo e del sindaco Cosolini contro La Voce

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Gli avversari della Voce sembrano sempre più assatanati quanto più riveliamo le loro malefatte, e ci attaccano in continuazione. E questa volta ci è arrivato un attacco disinformativo diretto del quotidiano monopolista locale Il Piccolo.

Il 6 dicembre del 2012 avevamo pubblicato qui un articolo interrogativo per chiedere chiarimenti su indiscrezioni romane che ipotizzavano un accordo politico segreto fra il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, l’allora presidente della Regione Renzo Tondo e l’allora ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera per inserire a sorpresa nel “decreto stabilità” del governo un emendamento che consentisse la sdemanializzazione e l’urbanizzazione speculativa edilizia ed immobiliare illecita e sospetta del Porto Franco Nord e di aree portuali della dismettenda Ferriera di Servola.

Il nostro articolo si può leggere su https://www.lavoceditrieste.net/2012/12/06/accordo-segreto-passera-tondo-cosolini-pdl-pd-per-speculazioni-immobiliari-sul-porto-di-trieste/ .

La notizia, non era inverosimile, perché coincideva con i discussi comportamenti dei tre protagonisti in materia portuale (inclusi i tentativi di farci imporre da Bruxelles il rigassificatore a Zaule), era di evidente interesse pubblico ed esigeva chiarimenti o smentite doverosi da parte degli interessati.

Invece dei chiarimenti e di smentite si è tentato di farci star zitti, con una querela per diffamazione a mezzo stampa, sparata dal sindaco Cosolini con l’avv. Giovanni Borgna (vicino alla sua area politica e nominato Presidente dell’Acegas), che ci è stata notificata in giugno.

La querela è grossolanamente infondata perché, come ognuno può constatare il nostro articolo, non affermava l’esistenza dell’accordo ma chiedeva se fosse vera o no. Mentre l’illegalità di quelle speculazioni a danno del Porto Franco è provata, e le accennate ipotesi su retroscena di corruzioni si riferivano a quei progetti, e non personalmente al Cosolini o ad altri. Ed il tutto è perfettamente documentabile andando a processo.

Esattamente come abbiamo perciò chiarito il 6 giugno a pagina 12 del numero 27 della Voce a stampa che potete leggere qui in rete: https://www.lavoceditrieste.net/wp-content/uploads/2013/09/lavoce_27c.pdf .

Essendo io il querelato come articolista e direttore, avevo pertanto interesse ad essere rinviato a giudizio per poter rovesciare pubblicamente nel processo la querela contro il querelante Cosolini esibendo le prove della verita di quanto ho scritto. Il sindaco, infatti, quale pubblico ufficiale, è tenuto a darmi piena facoltà di prova ex art. 596, III comma, n. 1, c.p.

A questo scopo mi sono astenuto sia da qualsiasi attività difensiva nelle indagini, sia dall’udienza GIP, dove sono stato così rinviato a giudizio, su richiesta del pm, dalla cortesìa del presidente del GIP, Raffaele Morvay. Anche se avrebbe dovuto astenersi dal procedimento nei miei confronti perché ci troviamo in duro scontro sia sugli abusi nelle amministrazioni di sostegno che sul difetto di giurisdizione italiana (con mia denuncia penale a carico suo e di altri due magistrati).

Il Piccolo ha però approfittato dell’occasione per tentar di rovesciare questo successo tattico pubblicando il 28 novembre, a pagina 26 ed in rete, un articolo denigratorio nel quale fa invece sembrare che io abbia pubblicato una notizia falsa come vera e sia stato perciò rinviato a giudizio dopo essermi difeso invano nelle indagini preliminari e davanti al GIP, invocando pure il segreto professionale.

Le notizie false sono quindi quelle del Piccolo, e non quelle della Voce. Che doveva però queste informazioni ai lettori, assieme alla rassicurazione che le nostre difese  saranno, come sempre, quanto più chiare ed energiche.

© 29 Novembre 2013

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